lunedì 10 aprile 2017

Maschere erbettose. Di preparazione, applicazione e risultati.

Ricordo ancora con un sorriso le prime volte che mi facevo l'henné. Avevo circa 14 anni e mi piaceva fare quello rosso (con picramato).
Mia mamma puntualmente si raccomandava di non inzozzare il bagno. Io comunque sono sempre stata molto precisa e pulita. Quasi come Dexter, il killer che lavora per la polizia.
La pratica dell'henné nella mia adolescenza è durata qualche anno, poi sostituita da pratiche più invasive e di durata più lunga.
Da quando ho ripreso a farmi henné e impacchi vari, mia mamma è tornata a raccomandarsi di non sporcare troppo il bagno. E io, esattamente come ormai tanti anni fa, sono sempre attentissima.
Ogni volta che mi cimento in nuovi esperimenti, i miei genitori mi guardano e sorridono. Uno sguardo che parla. “Chissà cosa diamine si mette in testa questa volta”. Anche se, e bisogna dirlo perché perbacco sono soddisfazioni, mia mamma da qualche mese, ogni tanto mi chiede di prepararle degli impacchi per i capelli.

Comincia così...
Il tutto comincia più o meno cosi. Dopo circa 4/5 giorni che non mi lavo i capelli, arriva il giorno X. Che di solito cade di domenica. O un qualsiasi giorno libero pianificato in anticipo, dove so già di non avere impegni o visite.

Comincio a frugare nella mia “scatole delle meraviglie”. Una scatola che contiene le mie riserve e tutto ciò che mi serve per la cura dei capelli. Si, diamine. Ho una scatola sotto il letto che traborda di roba. 
  (la scatola delle meraviglie)

A dipendenza di ciò che voglio fare e ottenere, seleziono diverse cose.
  • Se necessito di ravvivare il colore o coprire i capelli bianchi, mi indirizzo sulle erbette tintorie (Cassia, indigo, chatain foncé, chatain grenat, nocciola, lawsonia, ecc), alle quali associo quasi sempre almeno 1 C di Brahmi o Bringraj e 1 C di miele. Mai degli olii perché impedisce all'henné di colorare.
  • Se necessito di lavare i capelli uso principalmente il Kapoor o lo Shikikai. Queste sono erbette lavanti.
  • Se ho bisogno di farmi “semplicemente” un impacco ai capelli nutriente e “curativo”, utilizzo Brahmi, Bringraj, Amla, Shikakai o Nagar motha. Erbette ayurvediche.

Preprazione
Visto che tutte le erbette sono in formato polveroso, è necessario metterle in ”infusione” in acqua calda per rivitalizzare le loro proprietà.
Prima di aggiungere l'acqua calda, può essere utile e ottimale miscelare con un cucchiaio le diverse polveri utilizzate così da ottenere una miscela omogenea.
La consistenza da ottenere, dopo l'aggiunta dell'acqua, deve essere cremosa così da poter essere facilmente stendibile sui capelli. Mi permetto di consigliarvi inoltre, qualora vogliate aggiungere altri ingredienti (miele, olii, ecc) di aggiungerli dopo aver ottenuto la consistenza cremosa cosi che possano meglio mischiarsi nell'intero impasto. 

(maschera curativa pronta all'uso)

Dopo aver miscelato i diversi ingredienti, la maggior parte delle volte è necessario mettere a riposo il tutto almeno una mezz'oretta, a meno che non si tratti di indigo (erba tintoria nera), coprendo la bacinella con la carta strasparente o con un canovaccio.

Applicazione
Come anticipato, esistono impacchi lavanti e impacchi “curativi” (e impacchi tintori) i primi non necessitano (in teoria) di uno shampoo in seguito, poiché appunto sono già lavanti di loro, i secondi io personalmente li faccio pre-shampoo, vale a dire che dopo averli sciacquati mi lavo i capelli normalmente.
Esistono scuole di pensiero diverse rispetto all'applicazione dell'impacco, ossia se i capelli devono essere asciutti o bagnati. Io per diverso tempo ho applicato gli impacchi a capello asciutto, ho provato a bagnarli qualche volta, ma personalmente non ho trovato differenze nel risultato. Attualmente inumidisco i capelli, giusto così per non sbagliare.

Dopo aver steso il pappone su radici e lunghezze, mi avvolgo la testa nella pellicola trasparente...e per quanti sforzi faccia, sono sempre e comunque ridicola. 
 Inoltre è matematicamente impossibile uscire figa in foto con un pastone in testa. 
 La pellicola trasparente permette all'impasto di conservare maggiormente il calore e l'umidità, e così anche le diverse erbette possono rilasciare tutte le loro proprietà.
(oltre alla carta trasparente, mi avvolgo la testa in un panno)

Tempo di posa e risultati
Io sono della corrente di pensiero che più si tiene in testa un impacco, più dà gli effetti sperati. Quindi io meno di due ore non lo tengo. Per questo motivo pianifico prima le giornate delle maschere e del lavaggio.
Così posso prendermi tutto il tempo possibile per lasciare in posa gli impacchi. E i miei famigliari, i miei amici e le mie amiche possono deridermi tutto il giorno.
Come anticipato, i miei impacchi sono prevalentemente pre-shampoo, quindi dopo aver sciacquato l'impacco, mi faccio normalmente lo shampoo e di norma applico anche il balsamo, perché ho notato che le erbette ( gli shampoo eco bio in generale) mi aggrovigliano i capelli. Recentemente ho pure acquistato una maschera da usare post shampoo, che alterno al balsamo.
Come anticipato in precedenza, ma ripeto perché mi capita di essere logorroica, al termine di tutto, ultimo risciacquo...risciacquo acido con l'aceto. 
APPPPROPOSIIIITO. Il suddetto pastone puzzicchia di fattoria. Quindi vi consiglio o di mettere due gocce di olio essenziale (di quello che vi pare) oppure mettervi una molletta da bucato sul naso. Oppure sopportare.  

Prima e dopo
Fotograficamente, la grande differenza è che i capelli appaiono effettivamente più puliti e non suddivisi in ciocche, lucidi (ma non il lucido dell'unto). Il grande risultato tuttavia è “tattile”: capelli morbidissimi, disciplinati, non crespi e, naturalmente, profumati.


 

( impacco erbettoso curativo, prima e dopo)
 
(impacco tintorio scurente e coprente di capelli bianchi – sob – a base di indigo, chatain grenat, katam e miele. Prima e dopo )

Una persona, osservando, potrebbe dire “Beh, ma la differenza non è poi così tanta”. “Ottengo il medesimo risultato con un qualsiasi shampoo/maschera/tinta per capelli da supermercato”.
Come già anticipato in precedenti post e come ribadito più e più volte, l'utilizzo di questi metodi è una scelta. Per me è stata una scelta quasi obbligata. Un'altra cosa. Non da poco. Anni fa, lavavo i capelli un giorno sì e un giorno no. Ora lavo i capelli ogni 5 giorni circa. Da ciò si possono ricavare mille conclusioni e riflessioni.

A voi quindi ;) Alla prossima!!