mercoledì 17 maggio 2017

Uova in testa. Di maschere svuotafrigo ed esperimenti.

In uno dei miei ultimi post ho parlato di maschere svuotafrigo. Quindi oggi vi illustro uno dei miei ultimi esperimenti. Un po' di tempo fa avevo notato che i miei capelli si spezzavano ed erano abbastanza crespi, ho deciso così di optare per una maschera preshampoo ristrutturante.

*Vi invito ad informarvi rispetto al tema della nutrizione, idratazione e porosità del capello, perché esistono correnti di pensiero diverse rispetto all'utilizzo di ingredienti idratanti combinati ad ingredienti nutrienti. A breve farò anchio un post a riguardo.

È mia abitudine, quando si tratta di maschere svuotafrigo e impacchi erbettosi, trovare ispirazione in ricette che trovo in Rete, apportare qualche modifica in base a quello che “piace ai miei capelli”. E via con l'esperimento.
Così qualche giorno fa mi sono messa in cucina, mestolo di legno alla mano e ho cominciato con l'esperimento.
E quindi ecco qua la ricettina elaborata:

3 uova + 3 C. Crema corpo (buon inci) + 2c. Gel d'aloe + 1c. Olio di argan + 1c. Miele
 
Nota bene:
  • Delle uova ho preso solo il tuorlo. Si, insomma, quello rosso (o arancione). L'uovo, come detto in diverse occasioni, ha un'azione nutriente e volumizzante. Quindi ottimo per un capello spento/crespo/arido e con doppie punte. E con il resto si possono fare delle deliziose meringhe :D
  • Attenzione all'inci della crema corpo. La crema dovrebbe avere la funzione di diminuire l'effetto crespo.
  • Per il gel d'aloe, sul mercato se ne trovano tanti, anche in tal caso guardare l'inci. Una dritta: più ingredienti ci sono, più lunghi sono gli inci, più è probabile che ci siano all'interno schifezze. L'aloe dà un lato disciplina il capello, dall'altro toglie il crespo e idrata.

  • Per l'olio e gli olii in generale, controllare che siano puri. L'olio “filma” i capelli, in particolare l'olio d'argan, ben noto anche tra le creme, ha proprietà ristrutturanti. Per un capello che si spezza è sicuramente un ottima cosa. 
     
  • Il miele: immancabile ingrediente nelle mie ricette. Un toccasana. Fonte di vitamine, proteine e sali minerali, e ha inoltre proprietà idratanti. 
     
  • C.” sta per cucchiaio da minestra e “c.” sta per cucchiaino.

Applicare l'impacco su capelli umidi. Lasciare in posa 45 minuti circa, senza coprire la testa. Poi lavare normalmente i capelli, con acqua fredda o tiepidina, se no l'uovo si cuoce XD. E concludere con un bel risciacquo acido. ;)

 
Risultati: i capelli sono più voluminosi e in generale me li vedo (e me li sento) più vigorosi, forti, luminosi e “nutriti”. Soprattutto sulle punte mi sembrano meno crespi e secchi. Al tatto sono morbidissimi e leggeri.

Sì, lo so. Effettivamente non tutti gli ingredienti che ho utilizzato sono a portata di mano, tipo il gel l'aloe o l'olio d'argan. Quindi per cominciare con qualcosa di facile e davvero alla portata di tutte le dispense, propongo un'altra ricetta: 3 uova + 1c. Olio e.v.oliva + 2 C. Miele + 2 c. Di yogurt naturale. Il principio di questa seconda ricettina è (più o meno) lo stesso della prima.

Trovo molto importante, quando si fanno questo genere di esperimenti, seguire il proprio buon senso. Se una maschera è troppo grumosa/solida, difficilmente si riuscirà a spalmare sui capelli. Idem per le maschere troppo liquide.
Quindi consiglio di valutare le quantità cammin facendo. Naturalmente anche in base alla quantità della vostra chioma.
Secondariamente, ma non meno importante, proseguendo con gli esperimenti, si capirà quali sono gli ingredienti che maggiormente i vostri capelli gradiscono, ed in base a ciò potrete dosarli nel modo giusto nelle vostre ricette.
Ultima cosina non meno importante: una maschera come quelle proposte in precedenza, a livello di odore potrebbero dar fastidio, sia durante che, magari, dopo. Buona cosa potrebbe essere di armarsi di un olio essenziale con una fragranza gradita da aggiungere alla maschera.

Detto ciò passo e chiudo, buon divertimento!

giovedì 4 maggio 2017

Cronache lucernesi 2# Il brunch della domenica

Una domenica mattina io e Emi siamo andati a fare una mega colazione in un posto sul lago, specializzati in brunch. Tipo che ne hanno di tre tipi. Probabilmente uno dei pochi posti aperti di domenica. Premetto che ci siamo andati perchè Emi aveva ricevuto un buono. Se no, non penso ci saremmo mai andati.
 
Quando mi sono svegliata quella mattina, ho cominciato ad avere mal di pancia. Perché sono una di quelle persone che ha bisogno di fare colazione subito. Non posso aspettare. Se no divento nervosa e il mio cervello non si accende. Perché la colazione è il pasto più importante della giornata.
Quindi ci siamo svegliati, docciati, vestiti e finalmente siamo arrivati sul posto. Che io davvero ormai non ci vedevo più dalla fame. 
 
Appena giunti all'ingresso, ci siamo guardati e abbiamo ben presto intuito che eravamo capitati in un posto un po' “Chateau Valons” come direbbe il mio amico Gelso. Quei posti dove l'età media è tipo 65 anni. Dove sulle sedie c'è il cuscino per chi ha il sedere delicato e sui tavoli le tovaglie bianche. E devi fingerti una persona “a modino” se no la gente ti guarda un po' male. 
 
In quel momento mi è sembrato di tradire la pasticceria in Borgo San Pietro (a Bologna) dove prendevo sempre il caffé al ginseng e il cornetto ai frutti rossi. E le pasticcere ci conoscevano cosi bene che ormai non dovevamo più dire cosa volevamo. Il terrazzino era direttamente sulla strada, così piccolo che i 5 tavoli e le rispettive sedie, per starci, andavano perfettamente incastrate. E se te ne volevi andare, dovevi far alzare metà della gente.
 
Tornando al brunch lucernese. Ci siamo messi sul terrazzo e celermente è arrivata una cameriera a chiederci cosa volevamo da bere. E come volevamo le uova. Le uova?! Per me no, grazie. Uova e bacon come si vede nei film americani, non fa per me. Io sono per la colazione dolce. 

Dopodiché ci siamo fiondati al buffet. Straricco di ogni manicaretto. Affettati tra cui anche il Salmone. Frutta. Torte. Pane di ogni tipo. Spremuta di arancia e di pompelmo. Formaggio. Gipfel, o cornetti come dir si voglia. 
 
Torniamo al nostro tavolo e notiamo il dettaglio migliore. Il tocco di classe: alziamo gli occhi e sulle nostre teste, appeso, domina un cigno di plastica in posizione di volo. Che mi ha vagamente ricordato un vaso di plastica a forma di cigno che avevo anchio a casa mia in Ticino, che penso andasse molto di moda negli anni '90. 
 
Va beh. Pasticceria bolognese rimarrai sempre la mia preferita.