Qualche mese fa, nel post “Ma cosa caspita è l'eco-bio?Un punto di partenza” ho parlato di INCI -
International Nomenclature
of Cosmetic Ingredients, alias gli ingredienti contenuti nei prodotti
per la cura del corpo, dei capelli, eccetera.
Leggere
gli ingredienti, capirne qualcosa, non è facile. Ancora adesso, a
distanza di anni dalla prima volta, mi trovo spesso al supermercato,
cellulare alla mano, a cercare di decifrare tutte queste parole.
Ecco allora, per facilitare
la vita ad altri, nonché a me medesima, alcuni consigli e liste
rispetto alle sostanze alle quali fare attenzione.
Il post purtroppo è lungo, quindi è necessario armarsi di tempo,
pazienza e buona volontà.
Ora
andate in bagno, prendete il vostro shampoo e provate, se non l'avete
mai fatto, a leggere l'INCI.
Sapete,
anni fa, quando mi sedevo sul gabinetto per fare le mie “telefonate
intercontinentali”, leggevo sempre il retro degli shampoo e dei
saponi. La descrizione, le promesse dei risultati, mi lasciavano
sempre ben sperare. E quelle strane parole, tra gli ingredienti,
sempre lette forse un po' passivamente. Ok. Parentesi fatta. Torniamo
al vostro shampoo. Tenetelo lì da parte e continuate a leggere il
post...
Come
già detto in passato, il problema di molti ingredienti è che
possono essere dannosi per la pelle (e i capelli naturalmente) e/o
possono essere inquinanti.
Innanzitutto
due dritte di base:
- Ordine degli ingredienti: le sostanze vengono indicate in ordine di quantità, cioé i primi ingredienti scritti sono quelli presenti in quantità maggiore, e viceversa gli ultimi sono presenti in quantità minore.
- Linguaggio: quando gli ingredienti sono scritti in latino significa che non hanno subito modificazioni chimiche e quindi sono state inserite nel prodotto così, al naturale. Molto spesso vengono appunto indicati in latino gli olii. Tutti gli altri ingredienti, che sono stati trattati chimicamente, vengono indicati o in inglese o con codici numerici
Tendenzialmente,
ma ripeto “non sono una chimica”, nei saponi e negli shampoo il
primo ingrediente è l'Acqua, a seguire i Tensioattivi, poi
Emulsionanti, Conservanti, Estratti naturali, Profumi e Coloranti. Ed
è proprio per scopi lavanti, o emulsionanti, o conservanti, che
vengono introdotte delle sostanze non esattamente favolose per il
corpo e per l'ambiente.
Il mio scopo, a seguire, è
quello di spiegare la funzione e la pericolosità di alcune sostanze.
Per stilare questa parte ho preso spunto da diversi blog e siti vari,
tra cui il forum L'angolo di Lola e Saicosatispalmi, Wikipedia, il Biodizionario, il sito nonsprecare.it, il sito navicelladavorio.it,
ecc.
Tensioattivi:
la funzione di queste sostanze è quella di lavare e pulire. Una
caratteristica tipica dei tensioattivi è quella di formare schiuma,
ma ciò non significa necessariamente che lavino bene. Possono avere
inoltre caratteristiche emulsionanti in quanto favoriscono la
mescolabilità di olii e acqua. I tensioattivi si possono dividere in
diverse categorie, ma per un approfondimento vi rimando al web perché
non voglio diventare pesante.
Siliconi:
i siliconi sono polimeri inorganici, sono molto diffusi tra i
prodotti per la cura del corpo e dei capelli in quanto rendono
morbidi e setosi i “prodotti”, le superfici, sulle quali vengono
impiegati. Tuttavia è un effetto apparente. È una piacevole
illusione. I
siliconi infatti sono molto dannosi per la pelle e i capelli in
quanto li filmano in modo impermeabile, creando quindi una barriera
che non permette di respirare.
Con
il loro utilizzo inizialmente il capello appare più liscio,
luminoso, ma tuttavia con il passare del tempo il capello si secca e
perde splendore.
Come
potete già intuire, se avete letto altri miei post, una valida
alternativa ai siliconi sono gli olii, tipo l'olio di argan o l'olio
di cocco.
Petrolati:
derivano dagli scarti di raffinazione del petrolio. Spesso nei
prodotti per il corpo vengono utilizzati anche dei petrolati, il cui
scopo è affine ai siliconi, ossia creano
una pellicola sulla pelle e sul capello e danno l'illusione di
morbidezza, setosità e lucentezza.
Tuttavia non danno alcun tipo di nutrimento. Nessuno.
Purtroppo
ho notato in diversi prodotti (anche per neonati) molto venduti in
tutte Europa se non nel mondo, che il primo ingrediente è la
Paraffina liquida. Mi è capitato spesso di notarla in prodotti quali
olio dopo doccia o creme molto grasse, tipo quelle invernali. Se
davvero ci tenete, fateci attenzione. Perché come detto, oltre ad
inquinare, sono completamente inutili sulla pelle.
Conservanti:
“La definizione di conservante nella cosmesi differisce da quella
utilizzata nel comparto alimentare in quanto non include altre
sostanze atte a impedire o rallentare il deterioramento del prodotto
come gli antiossidanti. I
conservanti sono sostanze che vengono aggiunte alla formulazione dei
cosmetici per garantirne l'integrità e la sicurezza nel tempo.
Essi svolgono un'efficace azione contro microrganismi: proteggono i
prodotti dalla contaminazione batterica, ma anche di funghi, lieviti
e muffe, presenti nell'ambiente, sulla nostra pelle e nell'aria.”
(Wikipedia, def. Conservanti (cosmetica), 11.07.20117) .
Attenzione
però che spesso nei prodotti per il corpo vengono utilizzato a fine
conservante delle sostanze non esattamente dermo e eco compatibili.
Tra queste sostanze si possono trovare anche alcuni tensoattivi già
citati, con la differenza che principalmente vengono introdotti nel
prodotto per la loro funzione conservante.
Che
poi, tanto per la cronaca, la formaldeide viene utilizzata per la
conservazione dei cadaveri. Ogni volta che lo leggo mi viene in
mente. Piccola parentesi criminologica fatta.
Parabeni:
hanno proprietà antibatteriche e fungicide, e nell'industria
cosmetica vengono utilizzati come conservanti. Diversi studi hanno
dimostrato come questi siano spesso causa di dermatiti. A differenza
di altre sostanze (siliconi, conservanti dannosi, ecc) i parabeni
sono facilmente riconoscibili in quanto, per la maggior parte,
terminano appunto in -paraben.
Ecco,
se non l'avete ancora fatto, provate a rileggere l'INCI del vostro
shampoo o del vostro sapone di tutti i giorni.
Come
già predicato in passato, ma non fa mai male ripetere, la
scelta dell'uso di prodotti ecobio è, appunto, una scelta.
Conosco tantissime persone che si trovano benissimo ad utilizzare
prodotti dagli ingredienti assai discutibili. Mi rendo inoltre
perfettamente conto, perchè ne faccio uso, che trovare prodotti
ecobio non è sempre facile e soprattutto non è sempre economico.
Personalmente
non tornerei indietro, perché i benefici ottenuti, visibili e meno,
sono molti.
In
tutti i casi, ritengo sia importante conoscere ed essere informati
rispetto ai prodotti che si consuma e che si assume, così da farne
effettivamente un uso consapevole.
In
futuro elaborerò un post con una lista di prodotti (shampoo in
particolare) con buon inci, in modo da facilitare la vita a chi è
interessato a farne uso ma non ha sbattimento di leggere ogni volta
tutti gli ingredienti.
Nel
frattempo vi lancio altri due mini e speedy consigli:
- il Biodizionario, un supermega motore di ricerca per le sostanze contenute nei prodotti per la cura del corpo/capelli, il quale in un nano secondo dice se la sostanza è dannosa o no, e la sua funzione (conservante, umettante, ecc). Esiste da un bel po' di tempo, quindi raccoglie ora una gran quantità di info. Pecca: non esiste in formato app, quindi un poco scomodo.
- l'applicazione per lo smartphone “è verde?”, grosso database di prodotti per corpo/capelli/ecc, dove è possibile vedere l'intero inci dei prodotti e la funzione di ogni ingrediente. Pecca: È in continuo ingrandimento, quindi può capitare che ora un prodotto non sia reperibile e tra una settimana sì. Pregio: essendo app, è comodissimo da usare. Fa inoltre anche la lettura dei codici a barre!
Spero
sia stata una lettura interessante! A presto!