lunedì 27 novembre 2017

Black Friday. Pataccata o grande occasione?


Recentemente c'è stato il Black Friday. Ovunque ma proprio ovunque, in qualsiasi città e su internet, grandi manifesti di questa giornata super conveniente e di grandi occasioni.
Il Black Friday (venerdì nero) nasce negli Stati Uniti, si "celebra" il giorno dopo al giorno del Ringraziamento e rappresenta l'inizio degli acquisti natalizi.
Cosa ne pensavo del Black Friday prima del Black Friday? 
Onestamente nessun interesse. Tuttavia quel malefico venerdì ho deciso di andare a fare un giro in città per distrarmi un po'.

Premetto una cosa. È difficile essere coerenti al 100%, soprattutto quando si tratta di scelte etiche. Tipo l'ecobio.
Per quanto concerne il make-up, ho optato da tempo per l'ecobio. Scelta quasi obbligata a causa dei miei problemi di pelle di cui ho già parlato in passato. 
La scelta migliore forse sarebbe stata non truccarsi. Tuttavia io non posso farne a meno. Mi sento nuda senza trucco.
A mio avviso, l'utilizzo di trucchi eco e dermo compatibili è ancora più importante di utilizzare prodotti per i capelli da un inci buono.
I trucchi vengono messi in faccia, sugli occhi, sulla bocca. E quando all'interno di questi prodotti ci sono le peggio schifezze, il rischio è quello di avere seri problemi di salute. In primis problemi alla pelle. 

Purtroppo a Lucerna ho enormi problemi a trovare make-up dall'inci decente. Non perchè non ci sia l'attenzione al tema, ma perché purtroppo conosco ancora poco il territorio. Così nell'urgenza ho deciso di andare presso una famosa catena di negozi di trucchi, che normalmente ha prezzi bassi e la cui qualità è altrettanto bassa.
E ho deciso di acquistare lo stretto necessario: matita, eyeliner e mascara. Ripromettendomi di usarli il meno possibile e di acquistare al più presto i prodotti ecobio con i quali mi trovo da dio.
La scelta di andare in questo negozio è basata sul fatto che mi rifiuto di spendere un rene per un prodotto che in ogni caso ha un inci pessimo. Quindi inci schifoso per inci schifoso, preferisco spendere poco. Almeno in questi casi urgenti.

Torno alla mia storia. 
Vado in questo negozio. Osservo che anche questi partecipano al Black Friday. Ma a me poco importa. Prendo ciò che mi serve e mi reco alla cassa.
La cassiera mi fa presente che solo quel giorno, in virtù del Black Friday, c'è su qualsiasi prodotto il 2x1, alias prendi due ma ne paghi solo 1.
Le rispondo che non mi interessa. 
Lei scioccata insiste ribadendomi che il secondo prodotto è gratis. 
Io insisto nel dire che non lo voglio. Non mi andava di sbraitarle addosso che la qualità di quei prodotti mi fa schifo. Tutt'al più, come direbbe la mia amica Tea, questo sistema è mega consumistico.
Quindi le rispondo che tanto io mi trucco poco e che tutt'al più i trucchi hanno una data di scadenza, perciò non mi valeva la pena prendere qualcosa che poi, una volta aperta, si seccava e scadeva.
Lei insiste ancora dicendomi che se il prodotto non viene aperto può durare anni. 
Nella mia testa balena il pensiero, che rimane tale, “Dubito che questi prodotti di pessima qualità, da chiusi durino anni. Ma va beh”. Rifiuto ancora educatamente.
Lei allora mi propone di dare i miei prodotti gratis alla cliente successiva. Accetto e propongo, giusto per scollarmela di dosso, di prendere un'altra matita per gli occhi. Pago quello che devo e me ne vado. Finalmente.

E così assurdo rifiutare un prodotto gratis, mi domando.
Giunta a casa mi rendo ben presto conto di una cosa.
Molti negozi approfittano del Black Friday (e dei mega saldi in generale) per sbarazzarsi dei loro fondi di magazzino. Forse è una cosa ovvia per molti di voi che leggono. 
Io, ingenuamente, ho sempre pensato che con un po' di fortuna e con un occhio attento, fosse possibile in mezzo a grandi offerte-patacche, scovare l'occasione ottimale a livello di qualità/prezzo.
Oddio, forse in questo negozio, con il quale ho sempre avuto esperienze negative, non dovevo aspettarmi grandi cose...

Arrivata da mezz'ora decido di provare la matita, che chiameremo numero 1. Mi cade a terra ad un'altezza di 30 cm. Si rompe il tappino in fondo, dove c'era un gommino per sfumare la matita. Olé. 
Mi sporco le mani per recuperare il tappino e tentare di riattaccarlo. Purtroppo senza risultati positivi. Maledico il negozio e il Black Friday. 


Matita numero 1


Qualche giorno dopo, in preparazione per tornare in Ticino, prendo la matita numero 2, ancora intatta e inscatolata, e la uso per truccarmi. Appoggiata delicatamente sull'occhio la punta si rompe completamente. Maledico il Black Friday e il negozio, ancora una volta. 
Tempero la matita, con la stessa delicatezza con cui mi pulisco l'ombelico. Perché sono ombelicofobica.
La punta si rompe di nuovo. Altra maledizione. Altra temperata. 
Riesco infine a truccarmi. 

Matita numero 2

Una cosa è sicura. In questo negozio del cappero non ci rimetto piede. Neanche se mi regalano una vagonata di prodotti.

E un consiglio, forse banale, a voi che leggete. 
Quando ci sono grandi sconti fate due cose. Una bella danza “accchiappafortuna” e allenate l'occhio, affinché possiate tenervi alla larga dalle pataccate.

E voi quali esperienze avete avuto con il Black Friday?

domenica 19 novembre 2017

HENNE ROSSO FREDDO E CALDO. Lezioni di chimica ed esperimenti


Ormai l'autunno è arrivato. Anzi. Forse qua a Lucerna si è passati direttamente all'inverno.
Non so perché ma in questa stagione dell'anno mi viene sempre voglia di cambiare tonalità ai miei capelli.
Il mio rapporto con l'henné (e qui intendo henné henné, quindi il rosso) è da anni travagliato.Da adolescente ero solita farmi l'henné. In particolare quello già pronto, con picramato, che trovavo a Lugano. Il risultato era un bel rosso intenso, non particolarmente fasullo. Dopo questa fase “hennifera”, sono passata alle tinte chimiche e ho sperimentato diverse tonalità di rosso, nero, viola scuro. Alla fine ho deciso di abbandonare il rosso per darmi completamente a tonalità scure, castano cioccolato, nero, e via così. Più simili al mio colore naturale. Ma nonostante avessi smesso di farmi il rosso, questo malefico tornava sempre fuori. In un modo o nell'altro.

Su alcuni socialnetwork e su Internet, seguo diversi gruppi dove trovo molto persone come me appassionate di ecobio e di henné. Tematiche purtroppo non ancora molto diffuse, ma che lentamente stanno trovando sempre più apprezzamento. In questi gruppi spesso vedo delle chiome davvero splendide (in particolare su Navicella d'avorio e Passione Henné).
Invidia. Tanta invidia. Capelli folti e dai colori e tonalità davvero incantevoli. È in questi gruppi che ha cominciato ad affascinarmi l'henné rosso freddo. Tonalità di cui ho voglia in questa stagione.



Vuoi saperne di più? Vai avanti a leggere.

Principalmente esistono due grandi tonalità di rosso:

- Rosso caldo: è la tonalità, appunto, più calda, aranciata

- Rosso freddo: è una tonalità tendente più al color ciliegia, amarena



Queste due diverse tonalità di rosso si possono ottenere in due maniere. Ma bisogna partire da qualche presupposto fondamentale: 

- Se si parte da una base scura (castano scuro, nero) molto ma molto difficilmente si riuscirà ad ottenere un rosso da irlandese. Per contro, se si parte da una base bionda, l'arancione irlandese sarà più facilmente raggiungibile. 

- Ci sono diversi tipologie di henné, che provengono da paesi diversi. Gli henné che provengono da India, Pakistan o Yemen sono maggiormente ideali per chi vuole ottenere tonalità rosso freddo. Particolarmente indicati e noti sono lo Zarqa, MDH, Jamila. Gli henné che provengono dall'Africa sono invece l'ideale per chi vuole ottenere delle tonalità calde. L'henné più famoso ed indicato per ottenere questo risultato è il Tazarine.
- L'henné (rosso) è l'unica vera erba tintoria, che si “aggrappa” al capello. Come già spiegato, se si volesse usare l'indigo per tingere i capelli di nero, sarebbe necessario fare prima una passata di henné (rosso) o farli contemporaneamente.
- L'henné si stratifica. Alias più di frequente ci si fa l'henné più la tonalità del capello tenderà a scurirsi e più i capelli si “ingrosseranno”.

Ora la faccenda si fa più interessante e più complicata. È necessario affrontare altre due questioni.

Ossidazione e Posa

Premettiamo che online esistono diverse correnti di pensiero e diversi tipi di preparazione.

In teoria l'henné caldo viene preparato con acqua calda e deve essere subito applicato, senza quindi farlo ossidare. Questo colora molto velocemente quindi sono sufficienti poche ore di posa per ottenere già una colorazione più che soddisfacente. 

Per quanto riguarda l'henné freddo, anche in tal caso, si possono trovare in Rete diversissime procedure. C'è chi lo prepara con acqua calda e lo applica subito. Chi invece lo prepara e poi lo congela. Il principio del congelamento ha lo scopo di “stressare” l'henné, poiché l'acqua aggiunta, congelandosi, aumenta di volume e rompe le molecole dell'henné permettendo così un maggiore rilascio di colore. Dopo lo scongelamento, si consigliano dei tempi di posa molto lunghi (almeno 5 ore). Tuttavia, per ottenere un intenso e molto visibile rosso freddo sono necessarie diverse applicazione. È raro ottenere il colore desiderato la prima volta. Quindi armarsi di pazienza è consigliabile.

Sostanze acide, sostanze basiche


L'aggiunta di sostanze acide o basiche è raccomandata se si vogliono accentuare le tonalità da una parte o dall'altra. Facciamo qui un piccolissimo ripasso di chimica.

Il pH è una scala di misura della basicità o dell'acidità di una sostanza. Questa scala va da 0 (zero) a 14. L'acqua (distillata) ha un pH neutro, che sulla scala si situa al livello 7.
Le sostanze che su questa scala hanno un valore inferiore al 7 sono acide (aceto, succo d'arancia).
Le sostanze che su questa scala hanno un valore superiore al 7 sono basiche (bicarbonato di sodio, ammoniaca).
In commercio si possono trovare dei cartoncini (misuratori del pH) che in base alla colorazione che assumono, indicano se una sostanza è acida o basica. Rosso se la sostanze è acida, verde se il pH è neutro, blu se la sostanza è basica. La pelle sana ha un pH di 5.5. Lezione di chimica finita, per il momento.

Se da un henné si vogliono ottenere delle tonalità ancora più calde, sarà opportuno aggiungere sostanze acide, quali ad esempio aceto, infusi e the (ad es. karkadé/ibisco).

Se invece si desidera far virare un henné ad una tonalità più fredda sarà necessario aggiungere sostanze basiche, quali ad esempio il bicarbonato di sodio (ne basta un cucchiaino ogni 100 gr. Di henné). Se siete in dubbio sul pH di una sostanze, onde evitare brutte sorprese o risultati non voluti, vi consiglio o di comprare questi cartoncini reagenti oppure controllare su internet.

Se ti interessa sapere quali procedimenti e quali quantità di henné ho utilizzato, prosegui con la lettura.

Prima hennata: 
Grazie ai consigli di Alessia, una delle poche persone che conosco che si intendono di ecobio e henné, ho scoperto la preparazione dell'henné freddo.
Ripercorriamo quindi a tappe la preparazione dell'henné freddo, con la procedura del congelamento:

- Preparare la giusta quantità di henné per i propri capelli. Solitamente una media lunghezza richiede circa 100 gr di henné. Naturalmente la quantità di henné sarà leggermente inferiore se si vogliono aggiungere in seguito altre erbette, sempre mantenendo il totale di 100gr.

- Alla polvere di henné aggiungere quindi il bicarbonato. Se la quantità di henné è di 100gr, un cucchiaino di bicarbonato è la quantità consigliata. Se l'henné è meno, aggiungere ovviamente meno di un cucchiaino di bicarbonato.

- All''henné aggiungere l'acqua calda. Lasciarla un poco raffreddare prima di deporla in congelatore per almeno 24 ore.
- Il giorno seguente scongelare a bagnomaria il composto.

henné congelato in fase di scongelamento, a bagnomaria


- Preparare il giorno dopo, parallelamente allo scongelamento dell'henné, le eventuali altre erbette da aggiungere al composto. Nel mio caso, ho aggiunto Katam e Indigo al fine di smorzare il tono rosso. A queste erbette aggiungere un poco di bicarbonato, mantenendo sempre il rapporto sopraindicato. Aggiungere quindi l'acqua calda.
Attenzione a NON aggiungere nessun tipo di sostanza acida. Quindi niente aceto, niente infusi.


- Unire quindi i due composti, rispettivamente henné (con bicarbonato) e altre erbette (con bicarbonato). Mescolare bene, quindi applicare e lasciare in posa il più a lungo possibile, non dimenticandovi naturalmente di coprirvi la testa con la pellicola trasparente e un panno.

Le quantità di erbette da me utilizzate, per la mia lunghezza e quantità di capelli sono le seguenti:
- 70 gr. Di henné rouge du Yemen + circa 2/3 di un cucchiaino di bicarbonato di sodio
- 20 gr. Di Katam + 10 gr. Di Indigo + circa 1/3 di un cucchiaino di bicarbonato di sodio

Ai due composti uniti in seguito, ho aggiunto un cucchiaio di miele.

Tempo di posa: 6 ore.

Risultati dopo la prima applicazione: i capelli risultano più spessi, tuttavia il colore non è ancora delle tonalità sperata. Sulle punte è maggiormente visibile la tonalità fredda.

Con luce artificiale, dopo 14 giorni (2 lavaggi e un taglio), il rosso freddo non è mio avviso particolarmente visibile. Ripongo le mie speranze nella prossima applicazione.
prima hennata, luce artificiale, dopo 14 giorni

Seconda Hennata: 

A un mese di distanza, eseguo la seconda hennata. Questa volta variando il metodo:
- Si prepara il GAM (gel alla maizena). Trovata la preparazione a questo link → http://occhidimieledicastagno.blogspot.ch/2017/10/gam-gel-alla-maizena-mai-piu-capelli.html Rispetto alle quantità, per 100 gr. Di erbette complessive, ho utilizzato circa 5 dl di acqua e 5 cucchiai di maizena.
Ebbene si. Il GAM può essere utilizzato in sostituzione all'acqua. Uno degli effetti collaterali dell'henné è, appunto, seccare un pochino il capello. Per evitare ciò, il gel alla maizena è un ottimo alleato.
- Intanto si unisce l'henné ad eventuali altre erbette. Senza dimenticarsi che se si vuole far virare la tonalità ad un rosso freddo è necessaria l'aggiunta, ad esempio, di bicarbonato.

- Quando il GAM è pronto si può aggiungere alle erbette. Infine si può aggiungere anche del miele, anch'esso idratante.

- Quindi applicare l'impacco e lasciarlo in posa più tempo possibile.

Le quantità di erbette da me utilizzate per questa secondo hennata sono le seguenti: 


- 80 gr. Di henné rouge du Yemen
- 20 gr. Di Katam
- 1 c. di bicarbonato
- 1c. di miele
- GAM (5 dl di acqua e 5 cucchiai di maizena)

Tempo di posa: 5 ore e mezza

Risultati ottenuti: capelli morbidissimi e luminosissimi. Rosso freddo a mio avviso decisamente più visibile. Naturalmente molto dipende dalla luce e dal fatto che questa è la seconda hennata, quindi il colore si sta stratificando. È la prima volta che uso il GAM per preparare l'henné e devo dire che sono soddisfatissima: mai avuto capelli così luminosi dopo l'henné. 

seconda hennata, luce artificiale

Terza hennata: 

A circa un altro mese di distanza eseguo la terza hennata sempre a base di henné du Yemen. 
Anche questa volta, come per la precedente, utilizzo il GAM in sostituzione alla semplice acqua calda.
Visto che l'ultima volta mi era avanzato un po' di henné (probabilmente 100 gr per me sono troppi, essendo che Emi mi ha tagliato un po' i capelli), decido di prepararne di meno, mantenendo comunque il rapporto dell'ultima volta. Quindi:

- 64 gr. Di Henné rouge du Yemen
- 16 gr. Di Katam
- meno di 1 c. di bicarbonato
- 1 c. di miele
- GAM (preparati 5dl acqua e 5 C. di maizena, ma avanzata)

Tempo di posa: circa 6 ore

Risultati: capelli molto morbidi e luminosi. L'henné, stratificandosi, comincia leggermente a scurirsi, tuttavia il processo sarà lungo. Devo comunque dire che ogni volta sono più soddisfatta.  
terza hennata, giornata nuvolosa

terza hennata, luce diretta

terza hennata, luce indiretta



La stratificazione continuerà, suppongo, nei prossimi mesi. A meno che naturalmente non mi stufi di questo colore. E allora tornerò all'indigo e a colori cupi e scuri :P

Spero questo lungo post sia stato interessante e magari di ispirazione.


Buona domenica!