lunedì 14 agosto 2017

La casa dei sogni

Sono figlia degli anni '90.
Non mi piace troppo fare quei discorsi “quando ero bambina giocavo nel bosco. I bambini e le bambine di oggi giocano con il tablet. Che tristezza!”. E poi quei versetti tipo “mmmm”, scuotendo la testa.
Oddio, per quanto possa essere vero, che in fondo forse un po' è triste, alla fine è un processo altamente legato all'avanzare della tecnologia, della modernità. Non penso si possa bloccare. Non così facilmente. Cambia la società, cambiano le relazioni sociali, cambiano i modi con cui le persone trascorrono il proprio tempo libero, cambiano i divertimenti.
Ogni persona ha le sue idee ed in base a queste ognuno sceglie come educare i propri figli e le proprie figlie, quali stimoli dare e quali no. Sono scelte appunto. Condivisibili o meno.
Ma non sono qua per fare filosofia o una lezione di sociologia dell'educazione.

Quando ero bambina, c'è stato un periodo, dove sono andata in fissa con i progetti delle case. Naturalmente erano delle case assurde che non rispettavano nessuna legge della fisica e dell'estetica. Ma va beh.
Ricordo che avevo visto da poco La Bella e la Bestia, ed ero rimasta letteralmente incantata dalla biblioteca che aveva nel castello il coprotagonista maschile. E tra me e me, mi ero detta: La voglio anchio.
Da quel momento ho cominciato a disegnare un centinaio di progetti di “case dei sogni”. Con un denominatore comune. Una stanza grande come mezza casa solo per i libri.
Ho un rapporto particolare con i libri. Amore e odio? No dai, non esattamente. Ci sono periodi dove proprio non ho la testa di leggere. Non c'è niente da fare. Altri momenti dove non riesco a staccarmi e stancarmi. E leggo ad orari e in situazioni assurde. Tipo alle due di notte seduta sulla tazza del cesso.
Quando sono arrivata a Lucerna, qualcuno mi ha chiesto: ma hai traslocato?
Mia risposta: finché non porto i libri, non è un vero trasloco.

Tornando alla casa dei sogni. Un'altra caratteristica comune in tutti i progetti era la vasca da bagno, o meglio, una sorta di piscina in bagno. Dotata di idromassaggio, abbastanza grande per contenere almeno una squadra di calcio. Che poi io il bagno lo faccio solo d'inverno. E ogni tanto. Mica tutti i giorni. E neanche tutte le domeniche.

E poi volevo a tutti i costi una casa a due piani, con una scala a chiocciola un po' particolare. Un po' come quella che c'è in quella libreria a Porto, dove sembra JKRowling si sia ispirata per le scale di Hogwarts, di Harry Potter. Che poi adesso a Lucerna, in casa, abbiamo una specie di scala a chiocciola che è pericolosissima. E ogni volta a scendere le scale bisogna fare super attenzione se no si scivola, soprattutto quando si è un po' ubriach*.

Ora i progetti delle case non li disegno più, ma sono sicura che quando farò il vero trasloco, voglio essere sicura che nella mia futura casa ci sia abbastanza spazio per una libreria di grandi dimensioni che possa accogliere tutti i miei libri.

E voi disegnavate le vostre case dei sogni?


(Data di creazione: aprile 2016. Progetto di casa soppalcata openspace, di piccole dimensioni. Dotata di cucina con isolotto con lavabo, piccolo bagno con doccia, e spazio salotto. Al piano superiore zona notte con spazio per piccolo armadio e grande libreria, e bagno di medie dimensioni dotato di piatto doccia e vasca. I due livelli collegati da scala in legno dritta).  

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