giovedì 31 gennaio 2019

#2. Cronache basilesi. Quando al corso di yoga ti scappa una puzzetta

Partiamo da un presupposto fondamentale: tutt* facciamo le scoregge. Chi più, chi meno, chi più puzzolenti, chi inodore (si vabbe, e le mucche volano). 
Nessuno è esente. Tutt* almeno una volta nella vita ne hanno fatta una. Pure la Regina Elisabetta. Pure il Papa. 
Ciò che magari può mettere in difficoltà è il contesto dove ci si trova. Finché si è in bagno o da soli, zero problemi.
Io personalmente sono una di quelle persone, che le puzzette mi fanno ridere. Che sia io la colpevole o no. E solitamente, ma non sempre sempre, mi autodenuncio.

Sto attualmente frequentando un corso di hata yoga qui a Basilea e mi sta piacendo tantissimo. L'età media del corso è piuttosto alta, ma le persone sono tutte super carine e accoglienti. E l'insegnante è un tesoro. È un momento splendido per me stessa. Alleno la concentrazione e fuggo dai pensieri quotidiani. Al termine del corso mi sento sempre molto rilassata e, nonostante alcuni esercizi siano impegnativi, al termine del corso mi sento rigenerata. E anche un po' incredula di quello che si riesce a fare con il proprio corpo.

Ma cosa fare se, durante una di quelle posizioni dove tutti i Chakra si aprono, si ha lo stimolo di scoreggiare? 
Se lo chiedo, evidentemente mi è capitato. Colpa dei cavoletti di Bruxelles che ora sono pure di stagione e che io adoro.

Vi spiego le opzioni con una stupenda rappresentazione grafica:


Spiegazione: 
se si decide di fare la puzza, lo scenario può essere il seguente. 
Se è sonora, ci si può autodenunciare sussurando un “Scusate” e proseguendo con gli esercizi come se niente fosse. 
Oppure: fare la puzzetta e far finta di niente, della serie “non sono stat* io, è stato il tappetino che ha fatto atrito con il pavimento”. 
Oppure fare un secco colpo di tosse, ma per questa opzione bisogna essere super pronti e reattivi. Naturalmente questa ultima opzione è difficilmente attuabile se la scoreggia arriva all'improvviso. 

Se è silenziosa (e puzza di carogna), secondo me l'opzione durante un corso di yoga, è solo una: fare finta di niente. Potrebbe essere stato chiunque. Colpo da maestro potrebbe essere di cominciare a guardarsi in giro, cercando il contatto visivo con gli altri e fare uno sguardo tipo “Ma senti che puzza?”.

Se invece si decide di non rischiare, perché d'altronde non si può mai sapere cosa può uscire da quell'orifizio, allora si trattiene. Il corpo potrebbe allora riassorbire temporaneamente la scoreggia fino al momento opportuno, quando finalmente la si può liberare all'aria aperta, come un uccellino ferito che però avete curato ed ora è guarito.

Io ho scelto di non rischiare.

Buona puzzette a tutti e tutte!!

mercoledì 16 gennaio 2019

#1 Cronache basilesi. La mia prima lettera di reclamo

A dicembre io e Emi siamo stati a Londra per finalmente goderci un po' di meritato riposo e svago, dopo mesi di duro lavoro. 
Che poi riposo mica tanto. Secondo un'applicazione a me sconosciuta dell'Iphone, in 6 giorni abbiamo raggiunto e superato alla grande i nostri obiettivi fisici ideali settimanali. 
Abbiamo camminato talmente tanto che, quando siamo tornati in Svizzera per Natale, ci sentivamo ancora più legittimati a farci fagocitare dal divano.

Fatto sta che il 20 dicembre, quando era previsto il nostro volo di ritorno per Basilea, un furbone ha deciso di far svolazzare attorno a Gatwick un drone. Droni che fino ad allora mi avevano sempre affascinato. 

Il nostro volo è quindi stato cancellato. Come noi, sono rimaste a terra migliaia e migliaia di persone e tutti voli da e per Gatwick sono stati cancellati.

Nonostante sia in Victoria Station che sul sito internet della compagnia aerea consigliavano di non recarsi all'aereoporto, noi ci siamo andati lo stesso, nella speranza di parlare con qualcuno della compagnia. Anche perché telefonicamente non riuscivamo a metterci in contatto con nessuno. 

Illusi. Dopo circa 7 minuti dal nostro arrivo all'aereoporto, in mezzo al caos più totale, abbiamo capito che non sarebbe servito ad un'emerita cippa. Quindi siamo tornati in città.

Naturalmente il nostro primo pensiero è stato quello di trovare un altro volo il prima possibile e secondariamente di avere un letto dove dormire. Naturalmente la risoluzione di questi due piccoli problemi ha comportato un notevole costo economico.

Volo di ritorno con compagnia aerea svizzera, dove un po' mi aspettavo di essere super coccolata, tipo con cioccolata calda e aperitivo a bordo. Invece ci hanno dato solo un paninetto al formaggio.
Soggiorno aggiuntivo a Londra, nel medesimo albergo. Nuova stanza sita al piano -1, quindi tipo cantina. Camera senza finestra e letto incastrato. Spazio calpestabile 1x1 metro. Bagno loculo. Di quelli dove il gabinetto è sotto la doccia e tutto, ma proprio tutto, è di plastica. Tipo gabinetto di Barbie. 
Però dai, come si dice in questi situazioni, "in albergo ci si va solo per dormire" e poi "l'importante è volersi bene". 
In compenso, siamo riusciti a vedere il cambio della guardia a Buckingham Palace. Che come diceva la mia amica Tea, è un po' come un balletto per sgranchirsi le gambe però più movimentato e musicale. Rientrati poi in Svizzera tutto bene.

Settimana scorsa ho chiesto ad Emi di assegnarmi quotidinamente dei compiti in tedesco, cosicchè potessi esercitarmi anche a scrivere. Il nuovo anno mi ha portato un'ondata di forza di volontà e determinazione, soprattutto per ottimizzare le mie conoscenze linguistiche. Nella speranza che duri. 
Emi comunque, calato talmente bene nella parte dell'insegnante, tra i vari compiti più o meno impegnativi, mi ha proposto di guardare un documentario su Rasputin della durata di 50 minuti (naturalmente in tedesco, ma che ve lo dico 'affà?) e di farne poi un riassunto. Quando io di Rasputin sapevo poco più di quello che dicono nel cartone animato di Anastasia. Ma questa è un'altra storia.

Comunque il primissimo esercizio, un po' per scherzo e un po' serio, è stata la stesura di una lettera di reclamo e richiesta di rimborso delle spese aggiuntive assunte, alla compagnia aerea lowcost.


Mi è uscita talmente figa che domenica scorsa, presa da un'inaspettata voglia di riscatto (strano di domenica) ho mandato la lettera e tutte le ricevute dei costi sostenuti alla compagnia aerea.
Dopo tre giorni la compagnia aerea ci ha risposto. Ci rimborsano tutto.

Questa avventura mi ha insegnato le seguenti cose:
- I corsi intesivi di tedesco funzionano, soprattutto se vuoi avere gli strumenti per rompere i coglioni e far valere i tuoi diritti anche in una lingua che non è la tua.

- Londra è molto bella.

- Chiedere sempre i rimborsi. Sottolineando la propria profonda delusione per l'accaduto e lasciando sottointendere che eravate dei clienti molto affezionati e che adesso chi lo sa.

- A Natale è ancora più bello farsi fagocitare dal divano se la settimana prima hai percorso a piedi complessivamente 90 chilometri.

- Skill da aggiungere nel CV: capacità di stesura di efficaci lettere di reclamo.

Buon 2019 a tutt*, che sia pieno di soddisfazioni, forza di volontà, pochi droni e tanti rimborsi. 


domenica 6 gennaio 2019

SCRUB LABBRA. Ingredienti a portata di mano.


Scrub labbra, con s(baffo)
L'inverno è una stagione che mi affascina profondamente. Mi invoglia ancora di più a mettermi sul divano a leggere. Oppure a passeggiare per la strada. Senza sudare. 

E poi c'è il periodo natalizio. Le lucine colorate. I profumi di Magenbrot e Vin brûlé che aleggiano per le strade di Basilea. E poi la Novena a casa di Emi. E poi i biscotti deliziosi e burrosi di mia mamma.

Tuttavia vento e freddo mettono a dura prova la mia pelle sensibile. Sicché ogni anno mi trovo costretta ad abbondare di crema e burrocacao per le labbra.

A tal proposito, quest'anno ho deciso di provare qualcosa di nuovo. Un paio di volte a settimana uno scrub per le labbra, così da evitare le spiacevolissime labbra secche e screpolate, tipiche di questa stagione.

Come ormai avrai capito, se hai già letto altri miei post, mi piace produrre da me ciò che poi utilizzo per la cura del mio corpo e dei miei capelli. Soprattutto mi piace “produrre” con elementi che si trovano facilmente a casa, a portata di tutti e di tutti portafogli.

Quindi ecco qua la ricetta per lo scrub alle labbra che vi propongo.

Ingredienti:

- 1c zucchero canna

- 1c olio di cocco (oppure olio d'oliva)

- 1c miele (di castagno)


Zucchero: Questo ingrediente ha proprietà idratanti, soprattutto se messo a contatto con acqua o con altre sostanze dal potere idratante. In tal caso la sua funzione principale è “esfoliare” (si può dire?).

Miele: Uso il miele di castagno del mio amico Oreste (per ordinazioni scrivere a granfuco@gmail.com, per saperne di più sul miele di Oreste clicca qui http://occhidimieledicastagno.blogspot.com/2018/03/il-nettare-degli-dei-parte-prima.html )
. Perché è buono sia da mangiare che da utilizzare per la cura del proprio corpo. Corpo e spirito insomma. Il miele, come già detto in precedenti post, ha un grande potere idratante https://occhidimieledicastagno.blogspot.com/2018/04/il-nettare-degli-dei-parte-quarta.html

Olio di cocco https://occhidimieledicastagno.blogspot.com/2017/07/olio-di-cocco.html : ha un grande potere nutriente, oltre che per la pelle anche per i capelli. Attualmente l'olio di cocco lo si può trovare in vendita un po' ovunque. Io ormai da qualche anno utilizzo quello di Aromazone https://www.aroma-zone.com/info/fiche-technique/huile-vegetale-coco-bio-aroma-zone?page=library .

Mischiare gli ingredienti poi procedere all'applicazione. Massaggiare sulle labbra. Quindi sciacquare. Eseguire l'operazione fino a 3 volte a settimana.

Conservazione: fino ad 1 mese in frigorifero.

Il barattolino l'ho acquistato, insieme ad un set di grande, presso Tiger, Basilea.


Buoni esperimenti e buon 2019 a tutti e tutte!