lunedì 22 ottobre 2018

MUST HAVE DA VIAGGIO – Cosa non manca mai nel mio zaino?

Un pomeriggio di qualche tempo fa ero in giro per Basilea e sono entrata da Tiger, negozio che oramai ha filiali ovunque e vende diverse cose, alcune super belle, ad un prezzo stracciato.
Mi piace perdermici. È un po' come l'Ikea. Anche se parti con l'idea di non comprare niente, trovi sempre qualcosa. Gli ideatori di questi negozi sono dei geni del male, porca miseria.
Fatto sta che un giorno, tra diverse cose, ho scovato una beauty case da viaggio, contenente per l'appunto, dei flaconi (vuoti) delle grandezze accettabili per il bagaglio a mano. Costava davvero poco. Ciò che mi ha comunque convinto non è stata la borsetta in sé, ma i flaconi. La borsetta difatti è finita presto in un angolo.

Appena giunta a casa mi sono subito posta la questione: cosa mi porto nel bagaglio a mano (che poi, nel caso mio, di solito è uno zaino) per un weekend “fuori porta” ?

Naturalmente in primis le mutande. Mia mamma mi ha insegnato che bisogna sempre portarne almeno un paio di riserva. Beh non si sa mai quello che può succedere. Magari freni per sbaglio, ma non con l'automobile.

Idem per le magliette, sempre una in più di riserva. E un golfino. E la giacca in pelle, se non ci sono 40 gradi all'ombra. Probabilmente la mia giacca in finta pelle è uno dei motivi percui mi piace un sacco l'autunno. E poi i calzini se fa freddo, ma se è estate servono solo se si mettono delle scarpe chiuse. Mica per i sandali.

E poi Emilio mi ha insegnato che bisogna sempre portare il costume da bagno. Perché magari ti viene voglia di andare in piscina o alle terme.

E poi l'asciugamano che diventa piccolo piccolo della Decathlon. Che va bene un po' per tutto. Tipo doccia e piscina. Poi se vai ospite da qualcuno magari l'asciugamano ti viene prestato e allora tanto meglio.

E la mia spazzola per capelli simil “tangle teezer” che però non ci sta nel beauty case.

E nel mio beauty case?

Inizio dal make up. Non c'è molto da dire. Con il “giro di boa” (lo scoccare degli -enta) sono diventata abbastanza minimal. Alias, eyeliner e mascara. Stop.

Poi. Nonostante sia una grande appassionata di henné e di erbette lavanti, queste in viaggio non me le porto. Nel mio nuovo acquisto da Tiger, tra i flaconi ne ho trovati due perfetti per sapone e shampoo (come potete già immaginare, ecobio). E anche questa è andata.

E poi c'era pure una scatolina che ho riempito con del burro di karité. Mi piace avere a disposizione un burro. Una sostanza un po' più grassa ma che è ottima in caso di climi molto freddi e/o ventosi, sia per viso, che per labbra, che per mani.

Recentemente in farmacia mi hanno regalato una bustina di plastica mini con all'interno un tagliaunghie, una limetta e una pinzetta. Perfetta per viaggiare. Anche questa finisce nel beauty case da viaggio. Anche se la mia amica Tea direbbe che manicure e pedicure sarebbero da fare in un luogo privato e intimo, mica in giro e in bella vista.

Poi del deodorante.

E infine uno struccante bifasico a base di olio di cocco e aloe. Mi era infatti rimasto un flacone vuoto a disposizione e ho pensato che mi mancava uno struccante. Avevo pensato inizialmente ad un idrolato (https://occhidimieledicastagno.blogspot.com/2018/06/gli-idrolati-pozioni-dai-molteplici-usi.html) ma poi mi sono detta che volevo qualcosa che potesse essermi utile sotto diversi punti di vista. Comunque a riguardo farò un post ad hoc.
Fotografie di dubbio gusto, messe solo perché un post senza foto non attira. 

Bene. Ora qualche considerazione aggiuntiva.
1. Qualcosa per depilarsi? no. Se caso, ci si depila prima.

2. Crema giorno? Svelo un segreto. Lo faccio solo quando sono via pochi giorni. Uso lo struccante bifasico. Sì. Perchè? Perché è a base di due sostanze che adoro, una idratante e l'altra nutriente. Che a mio avviso per un weekend sono più che sufficienti.

3. Profumo? Per un weekend ci rinuncio, perché la confezione è grande quanto il beauty case stesso.

4. Assorbenti? Mai sentito parlare della MoonCup? E poi dai, comunque mica si va con il ciclo ai weekend “fuori porta”. Quando si ha il ciclo è d'obbligo il divano, una buona serie tv e la tavoletta di cioccolata con le noccioline.

5. Qualcosa da leggere? Mmm. Dipende. Ma di solito durante i weekend “fuori porta” ci sono così tante cose da fare e da vedere, che non si legge mai.

6. Computer? Vedi punto 5.

7. Macchina fotografica? O la fai portare al/la tu* compagn* di viaggio oppure accontentati del telefono che fa le foto. A meno che naturalmente non sia una di quelle macchina fotografiche piccole e ottime.

8. Scarpe comode? Naturalmente. E ne basta un paio. Almeno per quanto mi riguarda.

9. Scorta di medicine? Sono arrivata ad una maturità tale da sapere quali sono i miei limiti e problemi. Sicché nel mio bagaglio non mancano mai antidolorifici e gastroprotettori.


Avrò dimenticato qualcosa? Easy. Tanto sono via solo un weekend.

Lasciare a casa malumore, pensieri negativi e rotture di balle. 
Buon viaggio!

mercoledì 5 settembre 2018

Black Mask per il viso. Fai da te

Non so se sia capitato anche a voi, ma ultimamente un po' ovunque si parla della Black Mask. Video su Youtube, video su Instagram, pubblicità un po' ovunque.

Ora qui svelo un mio lato oscuro e un po' trash.
Sono una di quelle persone che prova gusto a schiacciare i punti neri. E provo un non so che di liberatorio ad eliminare le impurità. Anche su altre persone.
Quindi potete immaginare la mia soddisfazione nel vedere le pubblicità della Black Mask, dove si vede in primissimo piano migliaia di punti neri estirpati.
Se NON ti interessa la seguente maschera e se i punti neri ti fanno particolarmente schifo e sei impressionabile, ti invito a valutare seriamente se proseguire con la lettura. 

Ho cominciato allora a cercare una ricetta di una black mask che possedesse le seguenti proprietà:
- che fosse nera. Cosi i punti neri estirpati si vedono meglio
- che funzionasse. Se no che senso ha
- ma soprattutto che non contentesse sostanze da nomi impronunciabili e di dubbia provenienza

Mi sono imbattuta nel seguente video https://www.youtube.com/watch?v=ARyHTbkH4uY di Martina Rodini. Una “natural beauty blogger”, impegnata sotto diversi punti di vista nella cosmesi naturale. 
Il suo sito internet (https://www.martinarodini.it/) è ricchissimo di informazioni, ricette e consigli. Vi invito a dargli un'occhiata.

Ho quindi seguito la ricetta di Martina, i cui ingredienti sono i seguenti: 

- 3 pastiglie di carbone vegetale. Per intenderci, quelli che trovate in farmacia quando avete degli “sconforti” intestinali

- 3 fogli di gelatina. Quelli che si utilizzano per “gellificare” le marmellate o la cheese cake.

- 2 C di latte

3 pastiglie di carbone vegetale
Procedimento:

Mettere i fogli di gelatina in acqua fredda per 10 minuti. Scaldare il latte. 
Scolare i fogli di gelatina ed aggiungere il latte caldo, quindi mescolare. Da ultimo aggiungere le pastiglie di carbone vegetale precedentemente polverizzate. Mescolare sino a che il composto non diventa omogeneo e poi attendere finché il tutto non assume una costistenza gelatinosa (tempo di attesa: circa 10 min, continuando a mescolare).
Applicare la maschera su viso pulito e struccato, utilizzando un pennello, soprattutto nei punti più “critici” del viso dove si concentrano più punti neri: naso, mento, fronte. Applicare in abbondanza.
Quindi lasciar asciugare. L'asciugatura richiede almeno 30/45 minuti. Con l'ausiglio di un ventilatore sparato in faccia i tempi si accorciano notevolmente.

Black Mask applicata su tutto il viso. Non consigliabile. 
AVVERTENZE:
Per esperienza personale vi consiglio un paio di cose:

1. Se avete una pelle sensibile e che si arrossa facilmente, consiglio di fare la maschera in giorni e momenti dove sapete che in seguito non uscite.
2. La maschera, oltre ad eliminare le impurità, strappa anche la peluria sul viso. E in alcuni punti è particolarmente doloroso, tipo guance e zona labbra. Il mio consiglio è applicare la maschera SOLO laddove si concentrano i punti neri e NON SU TUTTO IL VISO.
3. Non applicate immediatamente la maschera, ma aspettate che si “gellifichi" un minimo. Il rischio se no è che vi coli la maschera continuamente. Cosa successa a me alla prima applicazione. 

4. Applicare in abbondanza così che sia più facile toglierla.

5. Per evitare di stressare eccessivamente la pelle, consiglio di non fare la maschera con troppo frequenza. Indicativamente direi 1 volta ogni 2 settimane.


Risultati ottenuti


Risultati ottenuti:
Molti punti neri effettivamente estirpati. Pelle più liscia e pulita.


Buon divertimento!!!

sabato 18 agosto 2018

Gel d'Aloe: il mio prodotto per l'estate

Non so voi, ma io qua a Basilea quest'anno ho sofferto moltissimo il caldo. Non trovavo pace. Ne di giorno, ne di notte. In periodi così caldi vorrei andare in letargo.
Oltre a diventare estremamente lenta, rompi balle e perennemente stanca, divento minimal.
Nel senso che, ad esempio, non cucino. Mi limito ad assemblare l'insalata.
A fatica, mi trucco il minimo indispensabile alias applico l'eyeliner.
Mi depilo il minimo indispensabile, tipo la classica metà gamba quando indosso la gonna.
Insomma divento letteralmente un bradipo, peli e unghie lunghe comprese.

Di conseguenza non ho neppure voglia di fare grandi maschere ai capelli e al viso.
Il tutto quest'anno si è limitato a: l'utilizzo degli idrolati la sera ( http://occhidimieledicastagno.blogspot.com/2018/06/gli-idrolati-pozioni-dai-molteplici-usi.html ) e il gel d'aloe per qualsiasi altra cosa.

Confezione da 250 mL, con dosatore, prezzo: 11,90 euro
Se ti interessa sapere come ho utilizzato il gel d'aloe quest'estate, prosegui con la lettura.

Ho già accennato in passato al gel d'aloe, ma non avevo ancora scritto un post ad hoc. È arrivato quindi il momento.

Il gel d'aloe si estrae, per l'appunto, dalla pianta di aloe (Aloe barbadensis), che ha più ho meno le sembianze di uno di quei cactus a forma di palma. E cresce appunto in zona calde e desertiche. Mi ricordo di aver visto un grande smercio di aloe alle Canarie qualche anno fa.

Il gel d'aloe si può abbastanza facilmente trovare in commercio, l'importante è che sia il più puro possibile. Insomma, leggendo l'inci non dovete trovare millemilioni di altre sostanze insieme all'aloe.

In passato ho utilizzato il gel d'aloe dell'Equilibra (puro al 98%) e mi sono sempre trovata bene.

Gel d'Aloe puro al 98% di Equilibra. 150 mL, prezzo: dai 7 ai 10 euro
È un prodotto super idratante, antinfiammatorio e rigenerante. In virtù di queste proprietà viene utilizzato moltissimo nei prodotti di cura del corpo e dei capelli.

Devo dire che prodotti come l'aloe mi affascinano profondamente proprio perché hanno molteplici utilizzi.

Io personalmente utilizzo il gel d'aloe in quattro modi:
- durante l'estate, appunto, per il viso, in sostituzione alla classica crema. La cosa particolare è che il gel si asciuga immediatamente, lasciando la pelle asciutta e liscia. L'importante è non esagerare con la quantità, se no si forma una sorta di patina bianchina. La particolarità è che si noterà nel momento dello struccamento o della doccia successiva che il gel è ancora sul viso. L'utilizzo in sostituzione alla crema, per me, è stata una svolta. Con l'arrivo del caldo, del sole e, soprattutto del sudore a secchiate, qualsiasi altra crema viso mi dava “fatidio”. Tipo che mi sudava sotto gli occhi. Il gel d'aloe invece mi mantiene la pelle idratata e “non mi pesa”.

- come leave-in/styling capelli. Non ho mai utilizzato il gel per i capelli, tuttavia spesso mi capita di avere dei capellini che mi sparano per aria, così tanto da farmi sembrare un ananas. Di solito minimizzavo il problema con un po' acqua. Adesso utilizzo il gel d'aloe e funziona alla stragrande. Anche in tal caso, è bene non utilizzarne un casino. Ne basta veramente poco e soprattutto non fa l'effetto “leccata di mucca”.

- post depilazione. Sono tipo 15 anni che utilizzo il silk-epil in tutti i posti dove mi crescono peli che mi danno fastidio. Quindi ho la fortuna che non ho dei tronchi di quercia al posto dei peli e soprattutto non sono molti. La sfiga, tuttavia, è che quando mi deplilo sulle gambe, mi vengono dei puntini rossi. Ho la pelle molto chiara e delicata. Detto tutto. Per questo motivo, post depilazione, applico il gel d'aloe che attenua il rossore e idrata immediatamente la zona stressata. E soprattutto dona una sensazione di freschezza che è fantastica.
- come impacco per i capelli/henné. Qui sto parlando del GAM http://occhidimieledicastagno.blogspot.com/2017/10/gam-gel-alla-maizena-mai-piu-capelli.html che come ho già spiegato in un post apposito, può essere utilizzato da solo o sostitutivo all'acqua nella preparazione dell'henné.

Da diversi mesi sto utilizzando il gel d'aloe di Aromazone (https://www.aroma-zone.com/info/fiche-technique/gel-natif-daloe-vera-bio-aroma-zone ) che è fichissimo perché, oltre che essere di buona qualità, la confezione ha pure il dosatore.

Questo è uno di quei prodotti che stra stra consiglio. Appunto perché può essere utilizzato in tanti altri modi, oltre a quelli già elencati. 
Tipo ad esempio in caso di scottature solari, attenua il rossore e rinfresca. Come maschera viso per pelli arrossate. Come contorno occhi per attenuare le rughe. Per diminuire il prurito e il rossore dovuto alle punture di insetti. Per contrastare i dolori muscolari, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie.
Oltre a tutto ciò, sul mercato se ne possono trovare di diverse marche, alcune davvero di ottima qualità e davvero ad un buon prezzo.

Può essere utilizzato anche per uso interno, ma per questo vi rimando al Web o comunque a fonti più competenti.

Con questo è tutto. Buoni esperimenti e buona vita!

lunedì 16 luglio 2018

Imparare a mandare affanculo le persone cattive. Lezione uno.

Nella mia vita mi sono sentita dire tante cattiverie. Cattiverie gratuite. Ogni tanto mascherate da grandi discorsi filosofici. 
A chi non è successo?

Ma parafrasiamo insieme.

“Ah, ti sei laureata in Italia...Farai fatica a trovare lavoro...” (con aria grave). Oppure. “Ma lo sai che la laurea italiana non vale niente?”. Certo zio/a (in senso lato), proprio per questo ne ho prese due. Così magari mi fanno lo sconto alla Coop. Lo sconto poracci.
O ancora “In Italia è una cazzata laurearsi”. Hai ragione! Dai vacci anche tu a prendere qualche laurea allora. Fanno il 3 per 2 adesso. Ai primi 20 iscritti viene pure regalata la matita dell'Alma Mater.
Comunque. Il significato di tutto ciò (o per lo meno come tu/io lo interpreti) è: Ti sei laureata in Italia e non vale niente. E tu non vali niente. Si potrebbero fare mille riflessioni sul valore di una laurea oggi, indipendentemente dal paese. Ma non voglio aprire un vaso di Pandora.

“Se non sai il tedesco, non vai da nessuna parte” (sempre la medesima aria grave).
Significato: non vali niente perché non sai il tedesco ( o qualsiasi altra lingua). Che poi raga, vi assicuro che il tedesco si impara. E non vi dico la soddisfazione di riuscire ad imparare una lingua che oggettivamente è difficile. Cioè imparare il tedesco poi non è difficile come diventare astronauta. Tipo che quando hai 35 anni ormai è troppo tardi. Anche qui si potrebbero fare mille riflessioni sull'importanza del tedesco in Svizzera. Dirò solo che conoscono moltissime persone che, pensa te, sono sopravvissute sapendo dire in tedesco soltando Buongiorno, Buonasera, Ich heisse Amadeus, Ich heisse Kiki, und du und du und du? E hanno pure un lavoro e un automobile. E' importante ma non vitale.

Sei brutta. Sei grassa. Hai i brufoli. Hai i peli”. Non vali niente. La bellezza è relativa. Non ti piaccio? Guarda altrove.

“Oh come sono stati bravi Pincopanco e Pancopinco. Beh tu hai avuto culo”. Eh già. Tanto culo. Pure morbido sai?

Ma come?! Hai 31 anni e ancora non sei sposata, non hai due figli, un'automobile, una casa e un debito in banca???!!”. Eh già, pensa te. Sono proprio una monellaccia.

Ora sdrammatizzo. Ma vi assicuro che tante, tantissime volte mi sono sentita inadeguata e senza valore. Mi sono sentita giù. Molto giù.

Ma ho avuto una grande, grandissima fortuna nella mia vita. Sono circondata da persone meravigliose. Che non hanno mai smesso di credere in me, mi hanno sostenuta nei momenti più bui dandomi una luce di speranza, quando io stessa non vedevo via d'uscita.

Troppo spesso diamo retta a delle voci, diamo retta a delle persone, che in verità sono piccole così. E non ascoltiamo le persone che veramente ci amano.
Diamo retta a delle persone che altro non sono che dei pavoni. Pavoni. Ma che alla fine uccelli restano. E che tra l'altro neanche volano. O comunque poco.
Questo sì che è un mistero. Altroché il delitto di Perugia.

Non sono le altre persone che possono dire quanto noi valiamo. Siamo noi stess*.

Lo so bene. È sempre più facile a dirsi che a farsi.
Ma la ruota gira. E in questa ruota che gira, abbiamo la possibilità di fare delle scelte. Delle scelte che possono cambiare la nostra vita. E il modo che abbiamo di vederci.

E la ruota gira e arriva qualcuno che non ti conosce, che non ha motivi per sbatterti giù per sentirsi più grande lui/lei, e ti dice: hai tutte le carte in regola e pure di più. Incontri qualcuno che "ti vede". Stile Avatar. Qualcuno che crede in te e vede il tuo valore.
E anche se in passato le persone che ti amano te l'avevano già detto, tu finalmente cominci a crederci. Altro mistero, neh?

Finalmente riesci a guardare il tuo passato e dire: sono arrivat* fin qui. Guarda quante cose ho fatto. Guarda cosa sono riuscit* a portare a termine. Guarda le persone meravigliose che mi circondano e che hanno scelto di avermi nella loro vita.

E come se all'improvviso tutto prendesse colori diversi. E senti una nuova energia dentro di te. Quell'energia che ti dà la spinta, il coraggio di fare qualsiasi cosa.
Ebbene sì. Anche tu hai il diritto di dire a te stess* che spacchi. E magari di farlo sapere pure agli altri.

E cosa bisogna fare con quelle persone cattive che in passato ti hanno fatto sentire inadeguat* e senza valore? Persone del genere si presenteranno pure in futuro.

Allora forse il prossimo step è quello di imparare a fare un bel sorrisone e dire: “MAAVAFFANCULO!”.

Buona vita!

www.cercasifrasifacebook.altervista.org


ps. Questo post non vuole essere un richiamo di complimenti a me, bensì un mero e semplice consiglio per coloro che stanno vivendo o hanno vissuto un'esperienza simile.

Se googlate Vaffanculo trovate una serie di immagini stupende. E molto vere. Da inviare ad amici e amiche, o a quelle persone di merda che vi fanno sentire una nullità. 
www.facciabuco.com

ibidem

domenica 24 giugno 2018

Gli idrolati. Pozioni dai molteplici usi.

Penso di averlo già detto diverse volte, mi piace acquistare online su Aromazone. Soprattutto mi piace spulciare questo sito francese alla ricerca di prodotti, novità, insomma qualcosa di nuovo da provare.
Da diversi mesi avevo messo gli occhi sugli idrolati, di cui già avevo sentito molto parlare e di cui avevo già letto diverse cose. Quindi il mio ultimo ordine era per la maggior parte composto da idrolati.

Ma ferm* tutt*!! Spieghiamo dapprima cosa sono gli idrolati.

Avete presente come si estraggono le sostanze da una pianta? Avete presente un alambicco? Avete presente il processo della distillazione? Avete presente Profumo di Suskind :P

Ecco. Praticamente nel processo di distillazione di una pianta, per estrarne le sue proprietà, si ottengono principalmente due cose: l'olio essenziale e l'idrolato, il primo è liposolubile, il secondo è idrosolubile. L'aspetto interessante è che spesso le proprietà, le sostanze, contenute nell'olio essenziale sono diverse dal corrispettivo idrolato.

L'olio essenziale risulta essere molto profumato, più concentrato appunto, rispetto all'idrolato. Nell'olio essenziale infatti si trova una più alta percentuale di principio attivo della pianta, mentre invece nell'idrolato la percentuale è più bassa. In virtù di ciò, a differenza dell'olio essenziale, l'idrolato si può applicare direttamente sulla pelle.

A cosa servono gli idrolati?

Visto che la percentuale di principio attivo è minore, spesso gli idrolati vengono usati nella produzione di cosmetici in sostituzione all'acqua distillata, o nella produzione di creme e rimedi fai da te. Tuttavia, per chi non si occupa di auto produzione, sarà interessante sapere che gli idrolati hanno molti altri utilizzi.

In sostituzione al tonico. Molt* di voi forse, dopo esservi struccat*, utilizzano un tonico, che fondamentalmente serve per eliminare gli ultimi residui di trucco. Oltre a ciò, può avere anche una funzione nutritiva che agisce durante le ore di sonno (se vi struccate prima di andare a dormire). L'idrolato ha un pH leggermente acido, per tal motivo sono ottimi per eliminare impurità. Io solo nell'ultimo mese ne sto facendo un uso costante e mi sta piacendo un sacco. La vivo come un'ultima coccola alla pelle prima di andare a dormire. E mi lascia il viso super morbido e profumato. Quindi Pollice in Su per l'idrolato in sostituzione al tonico.

Impacchi rilassanti. Soprattutto in certi periodi, causa freddo o altre fattori metereologici, pelle/occhi ne risentono, arrossandosi o seccandosi o bruciando. Utilizzando alcuni idrolati in particolare, si può far fronte a questi inconvenienti. Provatela di Piagiamenica, quando siete in risacca post sabato sera un po' movimentato. Pollice in Su. 

Fissante make up. Mai fatto in vita mia. Ma sembra che dopo l'applicazione del fondotinta, si possa spraiare un fissante. Ecco, l'idrolato nebulizzato sembra essere un ottima cosa.

Acqua profumata e rinfrescante per l'estate. Purché non vada sostituita alla doccia integrale, giornaliera.

Capelli. Frizionati delicatamente sul cuoio capelleluto, al fine di far penetrare le sostanze nutritive e stimolare la crescita. Alcuni idrolati in particolare, aggiunti a determinate maschere, diminuiscono l'effetto crespo e secco. 

Ultimo ordine da Aromazone
Idrolato di hamamelis
Questo idrolato è adatto a qualsiasi tipo di pelle (grassa; irritata; delicata) ed ha molteplici proprietà: tonificante, calmante, purificante, astringente, sgonfiante e decongestionante. In particolare tuttavia è indicato per chi ha la pelle molto impura e soggetta a imperfezioni.

Idrolato di rosa
Anche l'idrolato di rosa è adatto ha qualsiasi tipo di pelle ed ha molteplici proprietà: tonificante, lenitivo, purificante, astringente, rinfrescante. È comunque particolarmente indicato per pelli mature per prevenire l'insorgimento delle rughe, ed è molto efficace per calmare gli arrossamenti cutanei. Questo prima di andare a dormire è fanstastico.

Idrolato di camomilla
Esattamente come la pianta dal quale deriva, questo idrolato aiuta a calmare e disinfiammare l'epidermide ed è particolarmente indicato per le persone che hanno una pelle sensibile, come i bambini o coloro che hanno problemi tipo acne, reazioni allergiche, irritazioni, prosoriasi.

Idrolato Fiori d'Arancio
Questo tipo di idrolato è adatto a persone con pelle normale o secca, per pelli delicate o pelli mature, e possiede molteplici proprietà: lenitivo, rigenerante, rinfrescante,illluminante, rilassante e schiarente. Pare essere molto efficace anche negli impacchi per i capelli per diminuire l'effetto crespo/secco.

Di idrolati ce ne sono di tanti altri tipi. Quelli elencati sono quelli che io ho acquistato da provare. Ebbene sì. Sono ancora nella fase dove li sto provando e naturalmente non tutti contemporaneamente. Quindi non so ancora recensirli in modo soddisfacente in base alla mia esperienza. Tuttavia se ho suscitato il vostro interesse, il mio consiglio è di provarne uno, informandovi dapprima su quale potrebbe essere il più adatto al vostro tipo di pelle.

Buon divertimento e buon tutto!



Fonti: ilgiardinodiarianna.blogspot.com, biocosmesisolobioblogspot.com.

domenica 6 maggio 2018

Cose da raccontare al bar

Mi reputo una persona molto curiosa. E fortuna vuole che io sia stata circondata da persone che hanno sempre un sacco di cose interessanti da raccontare. 
Qui non intendo tanto i fatti di vita privata. Non che non siano interessanti. Ma qui intendo degli aneddoti. Delle curiosità.

Perché si dice che aprire un ombrello in casa porta sfortuna?
Pare che una volta, quando qualcuno in paese moriva (o forse stava per morire) giungeva il prete a casa dei famigliari, accompagnato da una specie di chirichetto, con una sorta di ombrello nero. Quindi si diceva che quando arrivava il prete con l' “ombrello” nero a casa, portava la (notizia della) morte.

Perché come augurio di fortuna si dice “ti auguro tanta merda”?
Durante i tempi d'oro del teatro britannico, tipo fine 1500 inizio 1600, quando per le strade giravano solo carrozze con cavalli, era molto facile schiacchiare la cacca. Diciamo pure che era normale. E probabilmente non c'era neppure tutta questa ansia del pulirsi le scarpe subito dopo. Quindi naturalmente la si portava in qualsiasi luogo si andasse. Tra cui anche in teatro. Quindi se il pavimento del teatro, ai tempi, risultava essere molto sporco di letame, ciò indicava che era arrivato molto pubblico. Quindi tanti soldi. Tanta fama, successo e fortuna.

Lilith
Questa è un personaggio femminile, spesso descritto come demoniaco, narrato in numerosi antichi scritti. Tra le varie interpretazioni vi è anche quella che parla di Lilith come prima moglie di Adamo, creata da Dio nello stesso modo dell'uomo. Lei però pare si rifiutasse di sottomettersi all'uomo durante l'atto sessuale (e non solo?!) ed esigeva indipendenza. Per tal motivo venne scacciata dall'Eden e inviata in terre infestate da demoni. Venne poi creata Eva, dalla costola di Adamo, appunto. 
Si dice che Lilith si manifesti solo dopo il calar del sole e la sua natura sia immortale. Probabilmente per tal ragione il suo personaggio è stato spesso utilizzato nei film sui vampiri, ad impersonare la prima vampira, la regina di tutti gli immortali.

La tatofobia è la paura di essere sepolti vivi.

Leonarda Cianciulli
Meglio conosciuta come la “saponificatrice di Correggio”. E' entrata nella cronaca nera italiana perché pare abbia fatto a pezzi i cadaveri delle sue vittime, per poi bollirli e farne del sapone. 
Con il sangue ( e latte e cioccolato) invece ha cucinato dei biscotti.
C'hanno fatto pure un film che si intitola "Gran Bollito".

I maiali hanno il pene a forma di cavatappi.

Star Wars
R2-D2 è un noto personaggio della saga di Star Wars ed è presente in tutti gli episodi. Per intenderci, è il robottino bianco e blu che non parla ma emette dei suoni che però tutti capiscono. 
Ebbene, questo droide in realtà è interpretato da un attore molto piccolo che è alto 112 cm (essendo l'attore morto da pochi anni, ora il personaggio è interpretato da Jimmi Vee).

https://www.starwars.com/news/kenny-baker-the-actor-who-brought-r2-d2-to-life-passes-away

Sei andat* a cercare il pene del maiale su Google. 

E voi quali aneddoti/curiosità conoscete??

venerdì 20 aprile 2018

Orso Bianco. Un'amicizia che dura da una vita

Quando sono nata, la mia madrina mi ha regalato un peluche, un orso bianco. Da allora lui dorme con me, non sempre nello stesso letto, ma comunque a distanza ravvicinata.

Non ho avuto una grande fantasia rispetto al suo nome, si chiama Orso Bianco. Orso di nome, Bianco di cognome. Lui non si è mai lamentato del suo nome, sicché questo è rimasto.

Orso bianco ha ascoltato silenziosamente i miei segreti, ha accolto tra le sue zampe pelosette le mie lacrime, di gioia e di tristezza. Orso Bianco per me è un grande amico.

Orso Bianco è il difensore del mio sonno e dei miei sogni. Fin da piccola, ho pensato che durante la notte, non appena chiudevo gli occhi, i miei peluche prendessero vita e Orso Bianco fosse una sorta di leader ma super buono e per niente dittatoriale.

Radicata la mia convinzione che Orso Bianco sia un essere vivente, pensante e respirante, ho sempre avuto numerosi problemi a buttarlo in lavatrice e darli una lavata.
Nonostante sia convinta che Orso Bianco in questi anni abbia imparato a fare le immersioni in apnea, per me è sempre uno strazio metterlo in lavatrice. Sicché, invece che essere bianchissimo come un fiocco di neve, è piuttosto grigino, e tutti i miei amici e amiche, compresi i miei genitori e il mio compagno, mi prendono in giro.

Il mio più grande desiderio rispetto a Orso Bianco, è che possa essere tramandato di generazione in generazione come quella trapunta di cui si parla nel libro della Strega Bambina. Una trapunta che contiene un diario segreto. Non c'è nessun diario in Orso Bianco. Solo segreti, che per fortuna mia non svelerà mai.

Selfie fatto da Orso Bianco, prendendo i primi raggi di sole primaverili a Lucerna. 
La mia passione per i peluche tuttavia non si limita a Orso Bianco. Ma si estende a tutti i peluche che vedo in qualsiasi luogo. Supermercato, negozi vari, chioschi, in vendita o in esposizione. E ho pensato di creare l'Associazione per la Liberazione dei Peluche (ALP), un'associazione che si occupa di liberare i peluche dalle grinfie di mani moleste di esseri umani che non portano rispetto per queste creature di pezza e imbottitura.

Andare per negozi con me può risultare abbastanza impegnativo. Per questo motivo, quando ciò capita con Emi, non appena mi avvicino al reparto peluche, lui mi mette una mano davanti agli occhi e mi incita a tirare dritto.
Quando ciò non succede, la scena è più o meno questa: io che mi avvicino ai peluche, comincio ad accarezzarli tutti, promettendo loro che un giorno li libererò.

Levata questa parentesi dalla mia vita, sono una persona normale, sana di mente e piuttosto centrata.

lunedì 16 aprile 2018

Preparazione basic dell'henné

L'idea di questo post nasce per diversi motivi.

Alcune persone, parlando di henné, mi hanno detto che prepararlo è complicato, il procedimento è lungo, che non sanno dove reperire prodotti di buona qualità, che hanno paura di combinare casini, ecc. Insomma, per una lunga serie di motivazioni, assolutamente lecite, preferiscono affidarsi alle tinte chimiche e a prodotti acquistati al supermercato.

Nel video che seguirà vi dimostrerò che in fondo non è così complicato preparare questi fantastici papponi. E che nel periodo di posa si possono fare tantissime altre cose.
Nel video vi presenterò una preparazione molto basic dell'henné, il cui principio è applicabile a qualsiasi altra maschera erbettosa.

Giusto un paio di premesse prima di lasciarvi al video.
Purtroppo mi sono resa conto solo a finalizzazione video che la qualità delle fotografie (come al solito) non è delle migliori. Mi scuso per questo.
Chi mi segue da lungo tempo già lo sa, normalmente acquisto le erbette tintorie e curative su Aromazone. Tuttavia nella mia dispensa ho anche numerosi prodotti di Erbe di Janas e Phitophilos, che all'occorrenza utilizzo volentieri. Come appunto in tal caso.
Questa volta c'ho messo la voce. Parlo alla mia maniera. Ogni tanto non posso fare a meno di fare l'idiota. Spero comunque sia tutto comprensibile.
Basta con le ciance. Buona visione!



Qui ripropondo un dettaglio degli ingredienti:


E qui un dettaglio dei risultati:


Rimango come sempre disponibilissima a domande, suggerimenti, consigli e critiche.

Buona vita!

mercoledì 11 aprile 2018

Il nettare degli dei. Parte quarta.

L'idea iniziale per questa quarta parte era di parlarvi di quelle che sono le proprietà e caratteristiche del miele. Informazioni che ho reperito un po' sul web, un po' da chi ne sa più di me e un po' dai "cassetti del mio cervello".

Ma non voglio annoiarvi riportandovi delle informazioni che facilmente potete reperire anche voi con un clic.
Sicché ho pensato: vi parlo dell'utilizzo che io faccio del miele.
E infine vi elenco un po' di info “tecniche”, che però trovano una soprendente corrispondenza con l'uso che io ne faccio. Che tutt* noi ne facciamo.

Primo. Nelle maschere per i capelli. Beh, mi sembra fosse oltremodo già chiaro. Rende i papponi idratanti e, a mio avviso, rende il composto più cremoso e amalgamabile.

Secondo. Soprattutto quando ero bambina e avevo mal di gola, adoravo ADORAVO bere latte caldo e miele. E subito mi sentivo meglio. Era come ricevere un caldo abbraccio da mamma o da papà, o dal nonno, o da una zia che si mette un profumo un po' pungente ma che ha un ampio seno che pare un cuscino sul quale ci si può appoggiare la testa.

Terzo. Da mangiare con pane e formaggio. Ebbene sì. A me, il dolce e il salato insieme, piacciono assai. Oppure da mettere nelle salse per la carne o per il salmone, così si forma una crosticina caramellizzata. Un giorno magari vi racconterò della salsina per il salmone fatta dalla mamma di Emi. Un orgasmo per le papille gustative.

Quarto. A cucchiaiate come se non ci fosse un domani. Questo mi capita soprattutto quando sto facendo le maschere per i capelli. Allora un cucchiaio va nella maschera e uno in bocca. E non lo so, mi dà una carica. E mi fa venire voglia di cantare e ballare mentre mescolo i miei papponi.

Quinto. Nella camomilla o nel thé. In realtà io non ci metto niente. Ma il miele nella camomilla è qualcosa che mi fa pensare alla mia mamma, alla quale piace mettere il miele, soprattutto quello buono di Oreste, nella camomilla, la sera, prima di appisolarsi sul divano.

Se prosegui nella lettura troverai maggiori informazioni sulle caratteristiche del miele.


photo by www.pexels.com

Il miele è un'incredibile fonte di elementi nutritivi: vitamine, enzimi, sali minerali, antiossidanti, ecc. E naturalmente la composizione particolare di ogni tipo di miele dipende dalla tipologia di pianta bottinata*, poiché diversi elementi derivano proprio dal polline e dalla propoli estratta dalle api.

*bottinare: questo termine me l'ha insegnato il mio amico Marco che è un veterinario. Significa quando l'ape vola di fiore in fiore a prendere il polline

In generale al miele si attribuiscono diverse proprietà a livello terapeutico/nutrizionale, tant'è che da millenni se ne riconoscono i benefici. Ad esempio pare che apporti dei benefici per il controllo della glicemia e del peso, per lo stomaco, per il cuore e il sangue, per l'intestino, per la pelle e i capelli, allevia la tosse, ed è inoltre un alimento energizzante.
Come direbbe l'amico Oreste: Il miele non scade, ma va consumato al più presto perché fa bene.
In particolare, sembra che il miele di castagno sia un’ottima fonte di proteine, vitamine B e C e di sali minerali, quali manganese, potassio, calcio e in particolare ferro. Come tutti i mieli, anche quello di castagno è molto calorico (100 grammi apportano 300 calorie). Inoltre questo miele pare che possieda proprietà anti-infiammatorie e anti-batteriche superiori a quelle dei mieli dal colore e sapore più delicato.

Molti altri studi hanno anche dimostrato che, paragonato ad altri, il miele di castagno ha una capacità antiossidante estremamente elevata e contiene livelli molto alti di acido fenolico. Questa proprietà lo rende un alimento molto importante e in grado di aiutare a combattere i dannosi effetti dei radicali liberi causati da inquinamento, fumo e pesticidi, e tante altre cose. Boh, questa cosa a me pare super esagerata. Manca solo che dicano che il miele è la pietra filosofale del nuovo millennio. Tuttavia non sono una donna di scienza, quindi mi fermo qua.

Infine, il miele in generale, grazie anche alle sue proprietà emollienti e lubrificanti, lo si può utilizzare nel trattamento delle infezioni respiratorie, tossi persistenti e mal di gola oltre che per problemi di digestione, dove trova applicazione nel trattamento di ulcere dello stomaco e nella stimolazione della secrezione di bile. I classici rimedi della nonna che vanno bene per tutto, insomma.

Per quanto da sempre mi abbia affascinato la cura del corpo (e della mente) attraverso l'uso di prodotti naturali, lascio al buon senso di ognuno la scelta a quale tipologia di medicina affidarsi per la cura di sé stessi.

Se ti sei pers* la prima, la seconda e la terza parte di questo ampio progetto, a seguire i link:

1. http://occhidimieledicastagno.blogspot.ch/2018/03/il-nettare-degli-dei-parte-prima.html

2. http://occhidimieledicastagno.blogspot.ch/2018/04/il-nettare-degli-dei-parte-seconda.html

3. http://occhidimieledicastagno.blogspot.ch/2018/04/il-nettare-degli-dei-parte-terza.html

Mi auguro vivamente che questo progetto a sei mani e a puntate vi sia piaciuto.
Se così fosse vi invito a visitare costantemente il mio blog https://occhidimieledicastagno.blogspot.ch/ , il blog della mia amica Tea http://zuppadicipolledestate.blogspot.ch/ e la pagina facebook dell'amico Oreste https://www.facebook.com/Granfuco/ (o instagram /GranFuco ).

Buona vita! :D

domenica 8 aprile 2018

Il nettare degli dei. Parte terza.

Sono una grande appassionata dei prodotti a chilometro zero e dell'autoproduzione.
E i casi della vita vogliono che io sia circondata da persone che producono un sacco di cose super buone. Verdura dell'orto, sciroppo di sambuco, marmellate. E miele, appunto.


Come probabilmente avrete già notato, il miele è presente in qualsiasi maschera nutritiva/tintoria che mi applico. Sempre. Ed è decisamente un ingrediente che straconsiglio, proprio perché ha delle meravigliose proprietà nutritive ed idratanti per il capello. E secondo me aiuta l'impasto ad amalgamarsi meglio.

Io ho la grande fortuna di ricevere il miele buonissimo di Oreste e delle sue api, tuttavia visto che è così buono da mangiare, lo uso raramente per gli impacchi ai capelli.
Ai seguenti link trovate i diversi utilizzi del miele nei diversi impacchi per i capelli che ho proposto in passato: 






Tuttavia, se mi seguirai nelle prossime settimane, posterò un video dove spiegherò una preparazione basic dell'henné con all'interno proprio il miele di Oreste.

Se ti sei pers* la prima e la seconda parte di questo progetto, ai seguenti link troverai



- caratteristiche e proprietà del miele, e l'uso quotidiano
http://occhidimieledicastagno.blogspot.ch/2018/04/il-nettare-degli-dei-parte-quarta.html

Buona lettura!

martedì 3 aprile 2018

Il nettare degli dei. Parte seconda.

A questo link http://zuppadicipolledestate.blogspot.ch/2018/04/torta-grigionese-di-noci-e-miele.html trovate una ricetta speciale con il miele fatta dalla mia amica Tea.

Durante uno dei miei ormai brevi soggiorni in Ticino, ho trascorso un pomeriggio intero con la mia amica Tea mentre preparava questo dolce buonissimo. Che però ho dovuto aspettare fino a sera per mangiarlo. E vi assicuro che era davvero delizioso.





Comunque, tanto per la cronaca, mi piacciono un sacco i post di Tea perché fa sempre cose un po' speciali ed originali. Secondo me lei sperimenta un sacco in cucina e questo mi piace tantissimo, perché un piatto di pasta non è mai uguale all'altro.

E poi mi piace tanto quando mi invita a casa sua. Oltre a mangiare sempre cose buone, con la mente mi sembra di tornare a Bologna. Quindi vi invito caldamente a visitare il suo blog e seguirla nei suoi fantastici esperimenti culinari.

Se ti sei pers* la prima parte di questo progetto con la video intervista ad Oreste, a questo link potrai trovarla:  http://occhidimieledicastagno.blogspot.ch/2018/03/il-nettare-degli-dei-parte-prima.html

Per leggere la terza parte di questo progetto a sei mani clicca al link seguente: http://occhidimieledicastagno.blogspot.ch/2018/04/il-nettare-degli-dei-parte-terza.html


Per leggere la quarta parte clicca al link seguente: http://occhidimieledicastagno.blogspot.ch/2018/04/il-nettare-degli-dei-parte-quarta.html


giovedì 29 marzo 2018

Il nettare degli dei. Parte prima.

In una ventosa giornata di fine ottobre ho raggiunto Oreste al suo apiario di Bissone.
Là abbiamo fatto due chiacchere sulle api e sul miele, e mi ha raccontato un sacco di cose interessanti che voglio condividere con tutt* voi.

Lo scopo di questo video non è certamento quello di mostrare il mio innato talento di regista e produttrice (spero qui leggiate il tono ironico.... Sono pienamente consapevole dei miei limiti XD).

Il mio intento è quello innanzitutto di mostrare quanto sia lungo e faticoso il lavoro delle api e dell'apicoltore. Un lavoro che richiede tanto impegno, tempo e costanza. Un lavoro che Oreste svolge con una vera passione. E si vede.

Questo video può sembrare didattico... ma non voleva esserlo. Sono ancora alle prime armi...
Spero comunque che dopo averlo visto sappiate qualcosa in più sul mondo meraviglioso delle api.

Io sono per un consumo consapevole. Non solo consapevole rispetto agli ingredienti contenuti in un prodotto, ma anche al lavoro che sta “dietro” alla produzione.


Il video dura circa 5 minuti.
Grazie alle nuove tecnologie i video sono visualizzabili anche con il telefono. Quindi se sei sul treno/autobus, se stai aspettando che la torta in forno sia cotta, se sei in bagno e non sai che fare, se sei sulla cyclette in palestra, ritagliati 5 minuti del tuo tempo per guardare questo video.
Alla fine magari saprai qualcosa in più sulle api e ti strapperò pure un sorrisino. Ma solo se lo guardi fino alla fine.

Mal che vada, la prossima volta guardati un video sui gattini.




Alla fine di questo pomeriggio ci siamo rilassati con un buon caffé, una fetta di ciambellone di mamma Pina e un tramonto che in Ticino verrà ricordato così...



Per vedere la seconda parte clicca al link seguente: http://occhidimieledicastagno.blogspot.ch/2018/04/il-nettare-degli-dei-parte-seconda.html


E per vedere la terza parte clicca al link seguente: http://occhidimieledicastagno.blogspot.ch/2018/04/il-nettare-degli-dei-parte-terza.html

E per vedere la quarta parte clicca al link seguente: http://occhidimieledicastagno.blogspot.ch/2018/04/il-nettare-degli-dei-parte-quarta.html

martedì 27 marzo 2018

Il nettare degli dei. Un post a sei mani per parlare di miele.

Vi premetto che questo progetto mi sta davvero molto a cuore. 

Dopo circa un annetto di vita del blog, non potevo non dedicare uno spazio ampio e approfondito all'elemento che dà il nome al mio diario virtuale. Ebbene sì, sto parlando del Miele. 



Per questo progetto ho pensato a qualcosa di un po' diverso: un post a più mani e a puntate.
Grazie infatti alla collaborazione della mia amica Tea e del mio amico Oreste, è stato possibile realizzare quanto seguirà prossimamente.

Tea è nota per il suo blog zuppadicipolledestate http://zuppadicipolledestate.blogspot.ch/ , dove con il suo stile unico, un pizzico di ironia e simpatia, e una manciata di talento mica male, scrive di un po' di tutto, in particolare di cucina.

Oreste è un importante produttore di miele locale ticinese (https://www.facebook.com/Granfuco/, https://www.youtube.com/channel/UCkxBse7HcCc_4Ygsf9yb_Ug ) che, con passione e costanza, ha ampliato la sua produzione di miele, spesso aiutato dalla sua famiglia alla quale io sono molto legata ormai da tanti tanti anni. Ha delle competenze e conoscenze vaste, coltivate con studio ed esperienze sul campo. Ogni volta che incontro Oreste, mi racconta delle cose super interessanti sul miele e sulle api. Ovviamente per tutti questi motivi ho deciso di coinvolgerlo in questo progetto. Per ordinazioni scrivere a: granfuco@gmail.com ;)

Se seguirai il mio blog nei prossimi giorni, potrai trovare:

- video intervista ad Oreste
- una ricetta a base di miele della mia amica Tea
- l'utilizzo del miele nelle maschere per i capelli
- le proprietà del miele

A prestissimo!!

venerdì 9 marzo 2018

Tanti auguri Occhidimieledicastagno

Pochissimo tempo fa questo blog ha compiuto il suo primo anno di vita.

Ho creato questo mio spazio virtuale, innanzitutto, per me stessa. Avevo bisogno un luogo tutto mio dove accumulare tutte le cose imparate negli anni. Un luogo dove facilmente posso andare a ripescare le informazioni. Un luogo però da condividere con altre persone.

Purtroppo sono cosciente che la tematica dell'ecobio per la cura del corpo e dei capelli “non tira” molto per il momento. È ancora un tema poco seguito, poco in voga, ma che piano piano sta trovando il suo spazio nel mondo.

L'ecobio è una scelta. Questo concetto l'ho ripetuto fino alla nausea in praticamente ogni mio post. E come ogni ideale da perseguire nella vita, è naturalmente difficilissimo essere coerenti al 100%.

Personalmente ho scelto una routine ecobio per la cura dei capelli, del corpo e per il make up. Ma per tante altre cose nella mia vita, non sono assolutamente ecobio. Bisogna ammetterlo. Quindi, se qualcuno se lo fosse chiesto sino ad ora, la risposta è No. Non sono una paladina del Bio e dell'ecobio. Non compro la pasta Bio e tutte le verdure Bio. Brucerò all'inferno.

A questo punto non voglio aprire il vaso di Pandora rispetto alle mie riserve sul Bio, quindi proseguo. (oddio, ho detto Bio tipo 8 volte in 10 frasi XD, che nausea )

Qualcuno ogni tanto mi chiede “Ma ne vale la pena di farsi i papponi da spalmarsi in testa tutti i mesi? Dove trovi il tempo? Vedrai che quando avrai una famiglia non riuscirai più. Ma non ti senti un po' matta a sbatterti la maionese in testa?”.

“Si, ne vale la pena. “ questa è la mia risposta.

Prima di passare all'ecobio avevo dei capelli di merda: me li lavavo un giorno si e uno no e comunque apparivano sempre sporchi, avevo doppie punte (a volte pure triple o quadruple), ogni volta che lavavo i capelli mi si arrossava il viso e mi prudeva la cute, avevo punte vuote, la mia chioma era secca e spenta, ogni volta che facevo una tinta chimica perdevo vagonate di capelli. Infine, il mio colore l'avevo soprannominato Color Ciabatta. E questo la dice lunga.
Quando una cosa ti piace e ti fa stare bene, il tempo lo trovi.
Un po' come alle persone a cui piace andare dal parrucchiere, o a fare shopping, o leggere. Se ti piace, il tempo lo trovi. Appunto. In qualsiasi modo.


In questi anni di ecobio non mi è spuntata una chioma di capelli stile Ariel.
Quando si intraprende questo viaggio bisogna mettere in conto che la genetica ha un ruolo importante. E, non da meno, bisogna avere pazienza. Tanta pazienza.

Ma quando i risultati, piano piano, cominciano a vedersi allora si capisce che non si vuole tornare indietro. Ma chi me lo fa fare di tornare a prima. Faccia arrossata, ciocche di capelli sul cuscino e lavaggio di capelli continuo. Zero.

Ogni tanto le doppie punte mi vengono ancora. E naturalmente i miei capelli si sporcano come a tutti i comuni mortali, soprattutto quando Emilio mi accarezza la testa e mi districa i capelli per ore e ore. È così rilassante...

Quindi oggi, per festeggiare il primo compleanno del blog, condivido con voi un sintetico collage dell'evoluzione dei miei capelli. Da che situazione ero partita, l'abbandono della piastra, abbandono della tinta chimica, il passaggio a prodotti accettabili ed infine il passaggio all'ecobio e l'uso di erbette per la cura dei capelli.

Collage fatto in casa. Evoluzione chioma dal 2013 ad oggi. 

giovedì 1 marzo 2018

Al bar si fa tutto meglio

Sì. Sono una di quelle persone che al bar fa tutto meglio.

Penso sia una cosa che mi porto dietro dal liceo. Quando bigiavo (o facevo sega. Come si dice se no?), andavo al bar. Spesso soltanto a bere un caffé con la mia compagna di bigiate preferita. Oppure giocavo a carte con i miei amici/he, naturalmente al posto di andare a lezione.
Studiare lo facevo meglio sempre al bar. Credo di aver superato gli esami finali del liceo grazie alle mega studiate al bar.
I discorsi filosofici, le risate. Tutto al bar assumeva (e assume tuttora) un tono migliore.
All'università ho passato pomeriggi interi al bar a chiaccherare o semplicemente a perdere tempo.

Il bar, in un qualche modo, è un salvavita.
Quando devi aspettare un treno, ma sei troppo in anticipo, vai al bar. Quando ti scappa forte la pipì e sei in giro, vai al bar.

Al bar, con un computer o con un libro tra le mani, si assume un aspetto diverso. Quasi un alone di mistero.

E poi quando semplicemente vuoi uscire di casa e non sai dove andare e non hai nessuno con cui chiaccherare, vai al bar, bevi un caffé e chiaccheri con il barista. Che è un po' come la parrucchiera. Un gran ascoltatore. E un po' psicologo.

Il bar, secondo me, è un po' come un areoporto. Un luogo di passaggio, dove però alcune persone sono sempre le stesse. È un luogo dove ti puoi sedere, osservare le persone e domandarti da dove vengono e dove andranno.

Ma non è solo un luogo di passaggio. Per tante persone, il bar, è quasi un rito.
Una fermata obbligatoria. Per iniziare bene la giornata e svegliarsi. Oppure per concludere la giornata e staccare il cervello. Oppure un luogo semplicemente di pausa.
È un luogo dove puoi scegliere di stare da solo e farti gli affari tuoi. E nel medesimo tempo è un luogo estremamente sociale.


Poi secondo me tutto sta nel trovare il bar giusto. A dipendenza del perché vuoi andare al bar.
Se vuoi andarci per leggere, studiare, scrivere, bisogna scegliere con attenzione il luogo.

Secondo me deve essere un bar abbastanza grande, dove il barista non per forza ti impezza.

Deve essere un bar dove fanno un buon caffé (magari al ginseng) o almeno un buon Chai.

Deve essere un bar dove si può fare colazione quindi deve avere buoni cornetti/gipfel. E magari dove a pranzo fanno pure quei paninoni con la salsa rosa.

Deve essere un bar dove la musica è bassa, così da permettere sia di chiaccherare che di studiare. Deve essere un bar non troppo frequentato, se no il casino ti distrae.

Deve essere un bar con delle sedie comode, ma non troppo se no ti cala l'abbiocco. E con dei tavoli abbastanza grandi per poter appoggiare tutti i libri che ti servono per studiare.


E così, mentre fuori nevica, io me ne sto a bar a scrivere sul mio blog. Non so se il post sia venuto effettivamente meglio degli altri. Ma sicuramente questo bar mi ha ispirato. 
Sono sicura tuttavia che posso trovare posti migliori dove produrre fesserie.

Una veduta dal mio angolino


giovedì 1 febbraio 2018

Le 20 cose che non sopporto

Certe volte mi capita che ho proprio voglia di fare delle liste. Mi aiuta a fare chiarezza nella mia vita. E quindi voilà, le 20 cose che non sopporto e che quando mi capitano, per tranquillizzarmi, guardo lunghi video divertenti con gattini o bassotti.

1) quando mi si attaccano le gomme da masticare ai pantaloni

2) i pop corn che si incastrano tra i denti

3) il sudore

4) le persone che discriminano

5) la carne con troppo grasso

6) quando entra l'acqua nelle scarpe

7) le persone che si approfittano della bontà altrui

8) i semini nei mandarini

9) le persone che dicono di essere per l'Ecobio e poi lasciano tutte le luci accese in casa

10) i talloni screpolati

11) le persone che non sono capaci di chiedere scusa quando sbagliano e grazie quando fai loro un favore

12) la maggior parte dei film con Woody Allen

13) la maleducazione

14) le unghie rotte

15) quando cucino qualcosa che poi non esce molto buono

16) il caffé annacquato

17) i film dove maltrattano gli animali

18) i gattini di polvere che si attaccano ai calzini

19) le persone false

20) toccare le alghe con i piedi quando nuoto nel lago


Per stilare questa lista mi sono ispirata alle splendide liste che fa la mia amica Tea nel suo blog zuppadicipolledestate. Eccone alcuni esempi:

http://zuppadicipolledestate.blogspot.ch/2017/03/le-ventuno-cose-che-so-sullhockey.html

http://zuppadicipolledestate.blogspot.ch/2016/07/hosempre-avuto-un-giudizio-molto-severo.html

http://zuppadicipolledestate.blogspot.ch/2016/06/trentatre-cose-che-so-sul-calcio.html

http://zuppadicipolledestate.blogspot.ch/2015/11/lista-incompleta-dei-film-o-dei.html

http://zuppadicipolledestate.blogspot.ch/2015/11/la-lista-di-alcuni-film-che-ho-visto.html




mercoledì 10 gennaio 2018

FIENO GRECO/METHI – Il top per i capelli secchi

Il Fieno Greco (Trigonella Foenum Graecum, alias Methi) è una pianta proveniente principalmente dal Medio Oriente. La parte più ricca di questa pianta sono i semi, questi contengono infatti:saponine, fitoestrogeni, alcaloidi, vitamine, sali minerali, mucillagini e altre sostanze nutritive.
Questa pianta può essere utilizzata per via orale (attraverso delle tisane) o per impacchi al viso o ai capelli. Ed è infatti per quest'ultimo motivo che ci interessa particolarmente.

Il Fieno Greco, come impacco sui capelli, ha un enorme potere condizionante, è una sorta di balsamo, super idratante. In particolare grazie ai fitoestrogeni contenuti, si contrasta la caduta dei capelli e ne promuove la crescita. Ma non solo. Dona volume e lucentezza.

L'unico aspetto, per così dire, negativo è la lunga preparazione.

Preparazione:

Per anni ho sentito parlare del Methi, ma non avevo mai voglia di cimentarmi nella sua lunga preparazione. Tuttavia alla fine mi sono decisa.
Dapprima ho acquistato il Fieno Greco di Aromazone ( https://www.aroma-zone.com/info/fiche-technique/poudre-ayurvedique-fenugrec-bio-aroma-zone ), mi sono poi documentata online rispetto alla preparazione e ho provato.
Premetto che l'impacco di methi è da effettuare post-shampoo, avendo proprietà condizionanti, se si applicasse prima dello shampoo, si annullerebbe il suo effetto.

Il primo tentativo è stato un fallimento, il composto era infatti troppo liquido. La seconda volta è andata decisamente meglio.

Per la preparazione vincente ho utilizzato:
-1 Cucchiaio da minestra bello abbondante di fieno greco

- circa 4 dL di acqua calda, aggiunta molto lentamente e a più riprese.

Altre cose importanti da sapere prima di cominciare:
Il fieno greco per “sprigionare” tutto il suo potere ha bisogno di molta idratazione, se infatti non gli viene data sufficiente acqua, la assorbirà dai capelli durante la posa, rendendoli alla fine secchi.
Tuttavia l'acqua è da aggiungere molto lentamente e a piccole dosi, poiché se ne viene aggiunta troppa e troppo velocemente, il composto diventerà una brodaglia impossibile da stendere.
Il Methi, avendo al suo interno anche delle saponine, ha anche un potere lavante, tuttavia per chi ha i capelli tendente al grasso potrebbe non essere sufficiente. Io per sicurezza ho fatto uno shampoo prima.
L'odore del fieno greco è molto particolare e a qualcuno potrebbe infastidire, se caso aggiungere qualche goccia di un olio essenziale per contrastare l'odore.
Per ottenere un composto bello omogeneo, oltre alla frusta in acciaio inox, è possibile usare anche il frullatore a immersione (minipimer).

Questo mio secondo tentativo si è composto in 5 tappe:

1) Dopo aver scaldato l'acqua, l'ho aggiunta a filo e poco alla volta al fieno greco. Mescolando ogni volta vigorosamente con un frustino di acciaio inox. Inizialmente il composto risulterà granuloso, ma poco alla volta, con l'aggiunta dell'acqua e continuando a mescolare vigorosamente, assumerà una consistenza sempre più cremosa.
Con l'aggiunta di circa 1,5 dL d'acqua il composto ha assunto una consistenza stile yogurt, quindi cremoso ma non troppo. E l'ho quindi messo a riposare.

2) Dopo circa 6 ore ho controllato la consistenza e ho notato che il methi era diventato molto più denso, talmente denso che non si muoveva. Da quanto ho letto, questo è indice che bisogna aggiungere altra acqua. Ho così aggiunto circa 1 dL di acqua calda, sempre a filo e sempre mescolando vigorosamente. Ottenendo un'altra volta la consistenza yogurt.

3) Dopo 2 ore ho controllato nuovamente la consistenza e ho notato l'elevata densità del composto. Ho così aggiunto, a filo e mescolando, un altro dL di acqua calda, riottenendo il methi/yogurt.

4) Dopo circa 2 ore ho aggiunto ancora mezzo dL di acqua calda, mescolato vigorosamente e rimesso a riposare.

5) Passate altre 2 ore circa, il composto aveva una consistenza più rappresa, ma non densa da non muoversi come succedeva nelle ore prima, sembrava una sorta di gel.
Paragonando la consistenza con altre viste in video ed essendo già passate 12 ore (tempo medio di idratazione), ho concluso di essere pronta per l'applicazione.
Da qualche parte avevo letto di sentire la consistenza con un dito, se al tatto il composto risulta viscido, viscoso, significa che è pronto.

Mi sono quindi lavata i capelli e dopo essermi tamponata i capelli bagnati, ho applicato il fieno greco. Ho massaggiato dapprima il composto sulle radice, dopodiché l'ho steso su tutta la lunghezza. Ho infine avvolto la testa nella pellicola trasparente e in un panno.
L'ho tenuto in posa circa 1 ora e 45 minuti, dopodichè ho sciacquato accuratamente i capelli e, come di consueto, ho fatto il risciacquo acido.

I risultati mi hanno davvero entusiasmato: capelli morbidissimi, luminosi, disciplinati, più volume alla chioma. Naturalmente per vedere altri effetti (minore caduta e crescita) sarà necessario avere pazienza e persistere nel tempo con altre applicazioni.

Ricapitolando quindi:

1C abbondante Fieno Greco e 1,5 dL acqua + 1dL acqua + 1dL acqua + 0,5 dL acqua

Per un totale di circa 4dL di acqua per 1 C abbondante di Fieno Greco. Naturalmente questo rapporto (1:4) non è una regola, molto dipende dal tipo di fieno greco acquistato. Si capisce quando l'acqua è sufficiente osservando il composto e la sua consistenza.


Circa 12 ore di preparazione e circa 2 ore di posa, per un totale di 14 ore.


Fortunatamente a Lucerna c'era un tempo terribile che impossibilitava qualsiasi uscita.
Come si intuisce, ho preparato il fieno greco durante il giorno, ma ho letto diverse esperienze di persone che lo preparano la sera per poterlo applicare il giorno dopo, sfruttando quindi le ore di sonno.

Spero come sempre che il post sia stato di vostro gradimento. A breve rifarò il fieno greco e proverò a fare una video rispetto alla preparazione. 

Nel frattempo vi invito caldamente a cercare su youtube dei video riguardo la preparazione così da avere un'idea visiva della consistenza del methi.

Come promesso, ecco il video della preparazione XD




Buoni esperimenti!