venerdì 17 marzo 2017

Cronache lucernesi 1# La spesa


Visto che ieri abbiamo avanzato molto risotto, ho deciso di andare a far la spesa per comprare gli ingredienti mancanti per fare delle splendide polpettine al forno.

L'ultima volta che ho provato a fare questo esperimento ero a Bologna. Ero partita carichissima. Ed è finita con me che bestemmiavo in geroglifico perché le polpettine non rimanevano compatte. E le mie coinquiline allibite dalla mia reazione.

Vado quindi al supermercato, prendo ciò che mi serve e mi reco alla cassa.
Non è la prima volta che faccio la spesa in svizzera tedesca e, ormai, ho imparato che i/le cassier* alla fine di tutto ti chiedono se hai la cartaraccoglipunti e se vuoi lo scontrino. E te lo chiedono mega velocemente, che sembra quasi un rutto.
Quindi, abituata da questo rito, mi preparo a dire Nein.
Ultimamente, in una particolare catena di supermercati, alla fine della spesa ti regalano dei gadget.

Insomma la cassiera, alla fine di questa spesa, dopo avermi borbottato se volevo lo scontrino, mi borbotta qualcos altro. Che in tutta onestà non ho capito perché mi sembrava l'ennesimo rutto. Al che penso “Mi starà domandando se voglio i gadget”. Così rispondo Nein Nein. Lei borbotta qualcos altro. E io ancora Nein Nein.
Un po' gnucca la tipa.
Lei sgrana gli occhi. Mi ripete la cosa. Capisco “Kind”. Mi indica il bambino dietro di me. E in un nanosecondo capisco che mi stava chiedendo se i gadget li poteva dare al bambino dietro di me visto che io non li volevo.
Faccio un sorrisone e in un hochdeutsch molto sciallo e amichevole, le dico che pensavo intendesse i miei bambini (che non ho) e che naturalmente poteva dare i gadget al bambino.
La cassiera ha riso sollevata. E con lei, la fila di persone alla cassa dietro me e il bambino. 
Che forse, per pochi secondi, hanno pensato che odiassi i bambini.  Ho seriamente rischiato il linciaggio con carote e patate.

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