MA
COSA CASPITA è L'ECO-BIO?
Un
punto di partenza
Il
mio lato criminologico/criminalista probabilmente emerge anche in
questo ambito: fare “l'allegra chimica” mi fa provare un brivido
d'eccitazione unico.
Premetto
che non è mia intenzione ne fare “propaganda terroristica”
sull'uso di prodotti eco-bio ne tantomeno fare pubblicità per
favorire una marca piuttosto che un'altra. I prodotti e le marche
presenti in questo blog, sono cio' che ho utilizzato durante questo
percorso. Tutto quello che ho imparato è frutto innanzitutto di
mille esperimenti effettuati tra la cucina e il bagno di casa mia e,
secondariamente ma non meno importante, è frutto di ore di lettura
di blog/siti internet e di ascolto di esperienze di altre persone.
Forse
prima di iniziare a parlare à gogo, è meglio che spieghi un
paio di cose, soprattutto per chi, come me all'inizio, ne sa poco o
niente del tema. Con questo non voglio sicuramente dire che io ora
sia una guru in materia ;)anzi. Non si smette mai di imparare.
In
questo post, e in tanti altri, parlerò di prodotti eco-bio. Ma cosa
significa esattamente?
Il
concetto è l'unione del termine Ecologico e Biologico.
Se
per il primo termine la definizione è abbastanza semplice (rispetto
dell'ambiente e degli esseri viventi che ci vivono); per il secondo
la definizione non è così ovvia.
Ok,
Biologico è qualcosa che viene prodotto attraverso trattamenti
naturali, organici. Quindi, per contro, tutto ciò che viene prodotto
attraverso trattamenti chimici dannosi non è bio. Tuttavia negli
ultimi anni il termine “Bio” è stato super utilizzato ed
incollato a casaccio su prodotti di ogni tipo che, in molti casi,
erano tutto meno che bio.
Il
concetto di “Bio” alla gente piace, trasmette l'idea di qualcosa
di sano, che fa bene. L'etichetta “Bio” fa vendere.
Ovviamente
il “Bio” frutta molto anche nel settore del make up e dei
prodotti di igiene quotidiana. In questo ambito le aziende giocano
molto bene le loro carte utilizzando dei packaging che possono
far credere al proprio cliente che il prodotto che vendono sia
naturale. Magari disegnandoci sopra una bella foglia verde piuttosto
che dei fiorellini.
E
poi ti sparano delle pubblicità dove dicono che nella loro “crema
fantastica” c'è quell' “olio miracoloso rarissimo che proviene
dalla radice di una pianta di Mandragola cresciuta ai piedi
dell'Himalaya e coltivata da un vecchio Hunza”, che ti farà
ringiovanire.
E
uno pensa “ah, figo! Devo provarlo, così magari mi scompaiono
quelle brutte rughette a zampa di gallina”. Che secondo me poi non
sono mica brutte, ma danno un tono. E poi magari uno non sa neppure
dove si trova l'Himalaya ma va beh.
Ma
ci sono dei modi per tutelarsi. Naturalmente attivare il proprio buon
senso. Controllare se esistono e sono presenti sul prodotto delle
certificazioni iternazionali (serie!) che attestino che
effettivamente il prodotto è eco-bio. E, da ultimo, ma non meno
importante, imparare a leggere l'INCI (questo per quanto
concerne la cosmesi e la cura del corpo).
Ma
che diavolo è l'INCI??
E'
l'acronimo di International Nomenclature of Cosmetic Ingredients,
ossia gli ingredienti contenuti nel prodotto.
Ok,
ve lo dico subito. Leggere l'INCI è difficile. Ancora adesso passo
una buona mezz'ora nel reparto shampoo e saponi a leggere INCI,
cellulare alla mano e Google aperto, per cercare gli ingredienti che
non conosco.
Però
Dont worry! Per chi è smartphone dotato, sappiate che
esistono delle ottime app da scaricare che vi aiutano in questo arduo
compito. Per le altre persone, consiglio di fare una piccola ricerca
su internet: si trovano bellissime e utilissime tabelle riassuntive
degli ingredienti da evitare.
Parlare
di INCI in poche righe è assolutamente riduttivo quindi per
approfondimenti vi rimando al grande Web. Voglio però concludere
dicendovi un paio di cose.
I
diversi prodotti (della cosmesi, piuttosto che della cura del corpo e
dei capelli) sono creati in “laboratorio”, attraverso delle
formule. Alias non è tutto un semplice mescolamento di ingredienti.
Ogni ingrediente viene introdotto nella formula in virtù della
caratteristiche finali che si vogliono ottenere. Un po' come quando
si fa una torta: se è troppo liquida si aggiunge la farina, se è
troppo stopposa di aggiunge il latte. Per esempio.
Naturalmente
quando si tratta di chimica (e io non sono assolutamente una chimica
industriale) la faccenda non è così semplice. Ne sa qualcosa la mia
amica Carla, che a Natale mi ha regalato dei fantastici prodotti
fatti in casa.
Ora,
nell'ambito dell'eco-bio, il principio è che nel prodotto devono (o
dovrebbero) esserci degli ingredienti che non sono dannosi per il
corpo ne per l'ambiente. Questo fa dell'eco-bio una scelta anche
etica.
Il problema quindi di tanti prodotti in commercio è che, al
loro interno, ci sono delle sostanze che non sono dermo compatibili,
ad esempio possono essere tossiche o irritanti e quindi creare
diversi problemi di pelle. E così è stato per me.
Per
non dilungarmi troppo, chiudo qui, nella speranza di aver suscitato
un po' di interesse. Vi parlerò ancora di INCI ... è una promessa!
E se avrete voglia, leggerete ancora... :)
See
you soon!
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