sabato 21 gennaio 2017

MA COSA CASPITA è L'ECO-BIO? Un punto di partenza

MA COSA CASPITA è L'ECO-BIO?
Un punto di partenza

Il mio lato criminologico/criminalista probabilmente emerge anche in questo ambito: fare “l'allegra chimica” mi fa provare un brivido d'eccitazione unico.
Premetto che non è mia intenzione ne fare “propaganda terroristica” sull'uso di prodotti eco-bio ne tantomeno fare pubblicità per favorire una marca piuttosto che un'altra. I prodotti e le marche presenti in questo blog, sono cio' che ho utilizzato durante questo percorso. Tutto quello che ho imparato è frutto innanzitutto di mille esperimenti effettuati tra la cucina e il bagno di casa mia e, secondariamente ma non meno importante, è frutto di ore di lettura di blog/siti internet e di ascolto di esperienze di altre persone.

Forse prima di iniziare a parlare à gogo, è meglio che spieghi un paio di cose, soprattutto per chi, come me all'inizio, ne sa poco o niente del tema. Con questo non voglio sicuramente dire che io ora sia una guru in materia ;)anzi. Non si smette mai di imparare.

In questo post, e in tanti altri, parlerò di prodotti eco-bio. Ma cosa significa esattamente?

Il concetto è l'unione del termine Ecologico e Biologico
 
Se per il primo termine la definizione è abbastanza semplice (rispetto dell'ambiente e degli esseri viventi che ci vivono); per il secondo la definizione non è così ovvia.
Ok, Biologico è qualcosa che viene prodotto attraverso trattamenti naturali, organici. Quindi, per contro, tutto ciò che viene prodotto attraverso trattamenti chimici dannosi non è bio. Tuttavia negli ultimi anni il termine “Bio” è stato super utilizzato ed incollato a casaccio su prodotti di ogni tipo che, in molti casi, erano tutto meno che bio. 
 
Il concetto di “Bio” alla gente piace, trasmette l'idea di qualcosa di sano, che fa bene. L'etichetta “Bio” fa vendere.

Ovviamente il “Bio” frutta molto anche nel settore del make up e dei prodotti di igiene quotidiana. In questo ambito le aziende giocano molto bene le loro carte utilizzando dei packaging che possono far credere al proprio cliente che il prodotto che vendono sia naturale. Magari disegnandoci sopra una bella foglia verde piuttosto che dei fiorellini.
E poi ti sparano delle pubblicità dove dicono che nella loro “crema fantastica” c'è quell' “olio miracoloso rarissimo che proviene dalla radice di una pianta di Mandragola cresciuta ai piedi dell'Himalaya e coltivata da un vecchio Hunza”, che ti farà ringiovanire.
E uno pensa “ah, figo! Devo provarlo, così magari mi scompaiono quelle brutte rughette a zampa di gallina”. Che secondo me poi non sono mica brutte, ma danno un tono. E poi magari uno non sa neppure dove si trova l'Himalaya ma va beh.

Ma ci sono dei modi per tutelarsi. Naturalmente attivare il proprio buon senso. Controllare se esistono e sono presenti sul prodotto delle certificazioni iternazionali (serie!) che attestino che effettivamente il prodotto è eco-bio. E, da ultimo, ma non meno importante, imparare a leggere l'INCI (questo per quanto concerne la cosmesi e la cura del corpo).

Ma che diavolo è l'INCI??
E' l'acronimo di International Nomenclature of Cosmetic Ingredients, ossia gli ingredienti contenuti nel prodotto.
Ok, ve lo dico subito. Leggere l'INCI è difficile. Ancora adesso passo una buona mezz'ora nel reparto shampoo e saponi a leggere INCI, cellulare alla mano e Google aperto, per cercare gli ingredienti che non conosco.
Però Dont worry! Per chi è smartphone dotato, sappiate che esistono delle ottime app da scaricare che vi aiutano in questo arduo compito. Per le altre persone, consiglio di fare una piccola ricerca su internet: si trovano bellissime e utilissime tabelle riassuntive degli ingredienti da evitare.

Parlare di INCI in poche righe è assolutamente riduttivo quindi per approfondimenti vi rimando al grande Web. Voglio però concludere dicendovi un paio di cose.
I diversi prodotti (della cosmesi, piuttosto che della cura del corpo e dei capelli) sono creati in “laboratorio”, attraverso delle formule. Alias non è tutto un semplice mescolamento di ingredienti. Ogni ingrediente viene introdotto nella formula in virtù della caratteristiche finali che si vogliono ottenere. Un po' come quando si fa una torta: se è troppo liquida si aggiunge la farina, se è troppo stopposa di aggiunge il latte. Per esempio.
Naturalmente quando si tratta di chimica (e io non sono assolutamente una chimica industriale) la faccenda non è così semplice. Ne sa qualcosa la mia amica Carla, che a Natale mi ha regalato dei fantastici prodotti fatti in casa.
Ora, nell'ambito dell'eco-bio, il principio è che nel prodotto devono (o dovrebbero) esserci degli ingredienti che non sono dannosi per il corpo ne per l'ambiente. Questo fa dell'eco-bio una scelta anche etica. 
Il problema quindi di tanti prodotti in commercio è che, al loro interno, ci sono delle sostanze che non sono dermo compatibili, ad esempio possono essere tossiche o irritanti e quindi creare diversi problemi di pelle. E così è stato per me.

Per non dilungarmi troppo, chiudo qui, nella speranza di aver suscitato un po' di interesse. Vi parlerò ancora di INCI ... è una promessa! E se avrete voglia, leggerete ancora... :)
See you soon!

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