giovedì 1 marzo 2018

Al bar si fa tutto meglio

Sì. Sono una di quelle persone che al bar fa tutto meglio.

Penso sia una cosa che mi porto dietro dal liceo. Quando bigiavo (o facevo sega. Come si dice se no?), andavo al bar. Spesso soltanto a bere un caffé con la mia compagna di bigiate preferita. Oppure giocavo a carte con i miei amici/he, naturalmente al posto di andare a lezione.
Studiare lo facevo meglio sempre al bar. Credo di aver superato gli esami finali del liceo grazie alle mega studiate al bar.
I discorsi filosofici, le risate. Tutto al bar assumeva (e assume tuttora) un tono migliore.
All'università ho passato pomeriggi interi al bar a chiaccherare o semplicemente a perdere tempo.

Il bar, in un qualche modo, è un salvavita.
Quando devi aspettare un treno, ma sei troppo in anticipo, vai al bar. Quando ti scappa forte la pipì e sei in giro, vai al bar.

Al bar, con un computer o con un libro tra le mani, si assume un aspetto diverso. Quasi un alone di mistero.

E poi quando semplicemente vuoi uscire di casa e non sai dove andare e non hai nessuno con cui chiaccherare, vai al bar, bevi un caffé e chiaccheri con il barista. Che è un po' come la parrucchiera. Un gran ascoltatore. E un po' psicologo.

Il bar, secondo me, è un po' come un areoporto. Un luogo di passaggio, dove però alcune persone sono sempre le stesse. È un luogo dove ti puoi sedere, osservare le persone e domandarti da dove vengono e dove andranno.

Ma non è solo un luogo di passaggio. Per tante persone, il bar, è quasi un rito.
Una fermata obbligatoria. Per iniziare bene la giornata e svegliarsi. Oppure per concludere la giornata e staccare il cervello. Oppure un luogo semplicemente di pausa.
È un luogo dove puoi scegliere di stare da solo e farti gli affari tuoi. E nel medesimo tempo è un luogo estremamente sociale.


Poi secondo me tutto sta nel trovare il bar giusto. A dipendenza del perché vuoi andare al bar.
Se vuoi andarci per leggere, studiare, scrivere, bisogna scegliere con attenzione il luogo.

Secondo me deve essere un bar abbastanza grande, dove il barista non per forza ti impezza.

Deve essere un bar dove fanno un buon caffé (magari al ginseng) o almeno un buon Chai.

Deve essere un bar dove si può fare colazione quindi deve avere buoni cornetti/gipfel. E magari dove a pranzo fanno pure quei paninoni con la salsa rosa.

Deve essere un bar dove la musica è bassa, così da permettere sia di chiaccherare che di studiare. Deve essere un bar non troppo frequentato, se no il casino ti distrae.

Deve essere un bar con delle sedie comode, ma non troppo se no ti cala l'abbiocco. E con dei tavoli abbastanza grandi per poter appoggiare tutti i libri che ti servono per studiare.


E così, mentre fuori nevica, io me ne sto a bar a scrivere sul mio blog. Non so se il post sia venuto effettivamente meglio degli altri. Ma sicuramente questo bar mi ha ispirato. 
Sono sicura tuttavia che posso trovare posti migliori dove produrre fesserie.

Una veduta dal mio angolino


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